La diatriba nel Pd Pompei: respinta la richiesta di scioglimento del gruppo consiliare
POMPEI. Non ha sortito esito positivo l’iniziativa del direttivo del circolo del Partito Democratico di Pompei che, dopo aver decretato l’opposizione nei confronti dell’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Carmine Lo Sapio, ha invitato il gruppo consiliare che ne aveva assunto la denominazione a sciogliersi ed assumere una denominazione diversa.
Alfonso Coccoli, neo segretario cittadino del Pd, in poche parole, intendeva sottrarre la denominazione di partito al gruppo consiliare di maggioranza, formato dallo stesso Lo Sapio, da Sabrina D’Amora e da Raffaele Scala, con quello di minoranza, formato da Domenico Di Casola e Angelo Calabrese. Insomma, due consiglieri comunali in linea con gli orientamenti del circolo politico locale.
La richiesta non è stata accolta dalla Presidenza del Consiglio comunale, che ha argomentato in merito che non compete alle segreterie dei circoli decretare sui gruppi consiliari dei Comuni. Essi si formano autonomamente, sulla base dell’iscrizione al partito dei consiglieri che ne fanno parte.
Ora, dal momento che i tre componenti del gruppo consiliare Pd di maggioranza risultano regolarmente iscritti al Partito Democratico, non si può formare un secondo gruppo con la stessa denominazione né sostituire un gruppo in essere con un altro di nuova costituzione.
I conflitti politici locali che si sono ribaltati dentro al Partito della sinistra italiana non capitano per la prima volta a Pompei e le stesse direzioni provinciali hanno sempre evitato di schierarsi a favore di una delle due componenti.
Tranne nell’ultima campagna elettorale, quando fu negato il simbolo a Lo Sapio e compagni. Ma con il loro successo elettorale l’interdizione pareva sospesa e i tre consiglieri comunali iscritti al Partito Democratico formarono un gruppo di maggioranza. La medesima interdizione (vale a dire con argomenti della stessa natura) è stata rilanciata in occasione dell’ultimo Congresso nazionale e ripresa a livello locale.
Dai risultati conseguiti nel consiglio comunale del 12 luglio pare proprio che siamo tornati al punto di partenza: le segreterie politiche locali del Partito Democratico, riguardo l’accreditamento del gruppo dirigente pompeiano, sembrano condannate alle fatiche di Sisifo.