Progetto Ansenum: ridurre l’impatto ambientale attraverso il recupero dei vecchi ecotipi
A Vico Equense il primo incontro sul tema: “Alla scoperta dei prodotti del più bell’orto d’Europa: l’uva di Sabato”
VICO EQUENSE. Il settore agro-food può contribuire alla riduzione di emissioni ed avere una impronta sul pianeta più soft. Questo è uno degli obiettivi del progetto Ansenum (acronimo di “Antichi Semi Nuovi Mercati”) condiviso dall’associazione turistica “Pro Loco di Vico Equense” (ente capofila), dall’Istituto Controllo Qualità Nhaccp (Nutrient & Hazard Analysis of Critical Control Point, strumento che misura l’impatto degli alimenti sulla salute), dal Parco Regionale dei Monti Lattari (che abbraccia l’intera penisola sorrentino‐amalfitana), da altri enti locali, dal prof. Antonino De Nicola della Società dei Naturalisti in Napoli, dalla Regione Campania e dal Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II”.
Decine le aziende campane partner dell’iniziativa oggi impegnate nel recupero di antiche coltivazioni e dei terreni ove queste venivano effettuate al fine di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura.«Ritengo che la partecipazione al progetto Ansenum sia stata decisamente positiva per le aziende partner – spiega Donato Aiello, presidente dell’Ente capofila -. Il settore agricolo oggi è attento e sensibile ai temi della sostenibilità, perciò attraverso incontri pubblici cercheremo di coinvolgere altre aziende nel partenariato e di sensibilizzare la popolazione».
Il primo di questi incontri si svolgerà mercoledì 19 giugno 2019 (ore 17:30) presso la Sala delle Colonne della SS. Trinità di Vico Equense. «Alla scoperta dei prodotti del più bell’orto d’Europa: l’uva di Sabato” questo il titolo dell’evento che sarà animato dagli interventi della prof.ssa Angelita Gambuti (coordinatrice del corso di laurea in Viticoltura ed enologia presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”) che parlerà delle potenzialità enologiche dell’uva di Sabato, e dal prof. Francesco Caracciolo (docente di Marketing e Consumer Science presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”) che illustrerà come le varietà locali possono diventare uno strumento di marketing territoriale ed emozionale. Sarà infine presentato dal presidente della Pro Loco di Vico Equense, Donato Aiello, il logo del progetto.
Ansenum è stato finanziato con i fondi Psr Regione Campania 2014-2020 (tipologia d’intervento 16.5.1 “Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per pratiche ambientali in corso”). «L’agricoltura e le eccellenze campane rappresentano asset strategici della Regione Campania, leader a livello mondiale per la produzione vitivinicola, dei limoni, di tanti prodotti tipici e in generale dell’enogastronomia – dichiara l’on. Alfonso Longobardi, consigliere regionale, vice presidente della Commissione Bilancio e componente della Commissione Agricoltura della Regione Campania – ragion per cui bisogna adottare misure di sviluppo e sopporto a tali comparti attraverso l’utilizzo di fondi regionali, nazionali e soprattutto l’impiego mirato dei Fondi Europei. Personalmente, ad esempio, mi sono occupato, con una mia attività legislativa, della tutela dei Limoni Igp di Sorrento con importanti risultati e soddisfazioni».
Al centro del primo incontro c’è, come detto, l’uva di Sabato. Le origini del vitigno risalgono ai Romani. Il nome è controverso. Alcune ipotesi concordano nell’indicare tale nome in base al periodo di maturazione: essendo infatti l’uva tardiva e, maturando secondo le indicazioni romane nella sesta epoca, ecco il nome “uva di Sabato” riferito al sesto giorno della settimana o alla sesta epoca di maturazione. Si tratta di un vitigno locale non ancora classificato nell’atlante ampelografico nazionale; non ha sinonimi; l’uva prodotta è di colore rosso.
Il vino rosso prodotto prende il nome di vino di sabato. La zona di produzione dell’uva è individuata in un territorio abbastanza vasto comprendente: il comune più interessato è quello di Vico Equense, ma anche altri centri vicini risultano interessati (Meta, Piano). Qui la natura del terreno è ideale per la produzione di vino di pregio, favorevolmente influenzata anche dalla esposizione e dalla altitudine dei territori.
Nel caso dell’Uva di sabato la ricerca da parte degli agricoltori della forma da dare alla vite penalizza un poco la coltivazione. L’allevamento della vite è in genere un pergolato particolare della zona che prevede un sesto d’impianto di metri 1,20 x 1,20 (detta anche a quadrato in termini locali); il sostegno alla vite è un palo di castagno, l’armatura è costituita da fili zincati che formano un pergolato fitto. Questa viticoltura contribuisce non poco al mantenimento di un reale stato di equilibrio idrogeologico e a preservare i territori dagli incendi, dando quindi un grande ritorno al turismo che beneficia di questo bellissimo paesaggio coltivato per la gioia dei numerosi ospiti.
La resa dell’uva in vino oscilla intorno al 75% circa. La gradazione del vino prodotto dalle uve di Sabato va da un minimo di 10 gradi fino ad un massimo di 11,5/12 gradi. Il vino prodotto ha un caratteristico colore rosso rubino carico, adatto all’invecchiamento ma non troppo a lungo. Il profumo è vinoso ma delicato con sentore di viola; il sapore asciutto, corposo, leggermente tannico; con gli anni migliora e si arrotonda nel gusto. È adatto all’invecchiamento (due anni presso il produttore in botti di legno).