La suggestione romantica di Porta Nocera a Pompei, con i calchi di quattro vittime dell’eruzione

POMPEI. La necropoli di Porta Nocera, fuori del circuito murario, a sud ovest dell’antica città di Pompei, rientra in un suggestivo percorso denso di romantico misticismo, sito alla fine dell’area espositiva, nella prossimità di Porta Nocera, di alcuni calchi di vittime dell’eruzione pliniana.

Il gruppo di calchi, dopo il restauro, è nuovamente fruibile dopo la valorizzazione del percorso. È possibile contemplare i dettagli di quelle che a prima vista sono forme in gesso, ma ad un attento esame è “il dolore della morte che riacquista corpo e figura…”.

Nell’area, portata alla luce nel maggio del 1952 da Amedeo Maiuri, nell’autunno del 1956, nel corso della sistemazione dei fronti di scavo, tra la via delle tombe e le mura della città, furono rinvenuti, nel settore nord-occidentale, un gruppo di quattro vittime e i resti di una struttura per muliones (mulattieri).

Di tali vittime furono realizzati i calchi, secondo la tecnica del Fiorelli. Dei quattro calchi solo uno giace nella posizione originale di rinvenimento (un uomo adulto in posizione prona con le gambe divaricate, coperto sulla parte posteriore da una tunica).

Altre due vittime furono trovate poco lontano, tra Porta Nocera e la Torre II della fortificazione: un adolescente steso sul fianco sinistro, le gambe piegate in avanti con tracce di tunica sulla schiena e sull’addome e delle suole dei sandali. E inoltre, un adulto riverso sul fianco destro con braccia e gambe piegate, tracce della tunica e della suola del sandalo sinistro.

L’ultimo calco del gruppo era un ragazzo di età compresa tra i 7 e i 19 anni adagiato sul fianco destro, che conserva l’impronta di un tessuto sottile sul mento, mentre ai piedi indossava sandali con lacci. Le tracce nel calco di un bastone, di una ciotola di legno e di una bisaccia, leggibile dal rigonfiamento sul lato sinistro della vittima, hanno fatto pensare che si trattasse di un mendicante.

«Quei calchi sono un invito a ricordarci che a Pompei c’è una storia di uomini e donne che ci è stata tramandata, e che ci può aiutare a comprendere quel mondo in cui molti elementi della nostra cultura affondano le loro radici, non ultimo il cristianesimo» ha dichiarato il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, facendo presente che la copia del calco del giovane del gruppo di Porta Nocera è esposto nella mostra “L’altra Pompei” nella Palestra Grande.

Gli interventi di manutenzione del gruppo di calchi di Porta Nocera hanno migliorato la valorizzazione dell’area espositiva, con la creazione di un accesso sicuro, con l’inserimento di nuove balaustre in ferro, con l’alleggerimento dei pannelli di protezione e l’eliminazione delle grate e dei pannelli, lasciando il solo telaio metallico col nuovo arredo di vetri ultra-chiari e di sicurezza.

Particolare attenzione è stata dedicata ai calchi fortemente compromessi dal luogo di esposizione, col deterioramento del gesso a causa dell’umidità. È stato isolato il manufatto, evitandone il contatto col terreno  tramite l’interposizione di un pannello alveolare in alluminio.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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