Movida sicura a Pompei, c’è la nuova ordinanza anti-alcol e anti-rumore fino a fine anno

POMPEI. Con l’obiettivo dichiarato di tutelare “la sicurezza e la vivibilità cittadina”, l’amministrazione comunale ha emanato ieri l’ordinanza n. 327, firmata dal sindaco Lo Sapio, con cui si limitano – su tutto il territorio di Pompei – la vendita e il consumo di bevande alcoliche e le emissioni sonore dei locali pubblici.

L’ordinanza è valida ogni giorno dalle ore 21 e fino alle ore 2 del giorno successivo, con decorrenza immediata e fino al 31 dicembre 2023 (vigilie di Natale e di Capodanno incluse, dunque). In sostanza si tratta di una proroga dell’ordinanza-flop (la n. 249) che il Comune aveva già emesso lo scorso agosto e che ha avuto validità fino al 29 ottobre.

Da un lato, la disposizione punta a garantire una movida sicura a visitatori e residenti. Alla base c’è la convinzione che sia il consumo di alcol il principale responsabile delle intemperanze giovanili (e non solo) che spesso si sono registrate nel centro storico.

Per questo è stato stabilito il divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi gli spazi antistanti gli esercizi pubblici e commerciali, le piazze e i parchi comunali, inclusi gli spazi interni ed esterni dei distributori automatici. La vendita di bevande alcoliche è consentita solo con servizio al banco o ai tavoli di bar, “baretti”, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi, ristoranti ed esercizi di somministrazione ambulante.

Dall’altro lato l’ordinanza ha una finalità “salva-timpani”, cercando di tutelare la “vivibilità urbana” (leggasi “il sonno dei residenti”) dalle intemperanze sonore di locali pubblici che effettuano intrattenimento con diffusione musicale (dal vivo o meno).

L’ordinanza n. 327 quindi “al fine di contenere entro i limiti tollerabili il disturbo causato dalle emissioni sonore provenienti da attività di intrattenimenti musicali” stabilisce “il divieto di emissioni sonore negli spazi all’aperto, sia pubblici che privati, di pertinenza degli esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande”.

L’eccezione è rappresentata solo da “eventi eccezionali da porre indispensabilmente e con congruo anticipo al vaglio dell’ente Comune, al quale spetta la facoltà esclusiva di autorizzarne lo svolgimento”. Insomma niente musica in strada, salvo casi eccezionali e in presenza di regolare autorizzazione comunale.

Al chiuso, invece, fatto salvo il rispetto dei limiti di rumorosità previsti dalle norme vigenti (in ogni caso deve essere garantita la non percepibilità dall’esterno), “la diffusione di musica di intrattenimento, all’interno degli esercizi pubblici per la somministrazione di alimenti e bevande è consentita fino alle ore 24 di tutti i giorni”.

Le sanzioni per la violazione dell’ordinanza prevedono, a seconda della gravità e della reiterazione della condotta, sanzioni che vanno da 25 a 3.000 euro, per arrivare, nei casi più gravi, alla rimozione delle occupazioni di suolo pubblico, alla sospensione dell’attività fino a 20 giorni, all’emissione del Daspo urbano.

Chi controllerà che l’ordinanza venga rispettata? Il compito è affidato al corpo di Polizia Municipale e alle altre forze di polizia territorialmente competenti. Che dovranno più che altro fare attenzione al “trucchetto” dell’abbassamento del volume della musica al passaggio delle auto in livrea.

Basterà l’ordinanza bis a conciliare gli interessi di residenti ed esercenti? Bisognerà attendere per rispondere a questa domanda. Anche perché l’ordinanza datata agosto 2023 non sembra aver dato i frutti sperati, almeno per quanto riguarda la regolamentazione delle emissioni sonore dei locali.

Anzi, l’ordinanza-flop estiva sembra aver fatto emergere con maggiore evidenza il conflitto sotterraneo (ma non troppo) esistente in alcune zone della città tra esercenti (che pur hanno diritto a lavorare) e residenti (che pur hanno diritto a dormire).

Lo scorso ottobre, infatti, circa 150 cittadini residenti in via Sacra e nelle strade vicine hanno protocollato al Comune (e inviato per conoscenza alle forze dell’ordine e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata) un corposo esposto in cui hanno elencato con dovizia di particolari i disturbi patiti durante l’estate dalla diffusione incontrollata di musica in strada. I firmatari si sono detti pronti a percorrere qualsiasi strada legale per far valere i propri diritti in quella che definiscono una “battaglia di civiltà”.

Il sindaco, dal canto suo, ha prontamente ricevuto una delegazione dei firmatari dell’esposto, dando ampie garanzie per un maggiore controllo sul fenomeno. E ieri è arrivata l’ordinanza 327, che conferma i limiti alla vendita di alcol e alle emissioni sonore fino alla fine dell’anno. Dopo di che toccherà di nuovo tirare le somme.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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