“Divine”: donne che “venian danzando”. Lo spettacolo in versi e danza al Piccolo Bellini

NAPOLI. Fonte d’ispirazione inesauribile la Commedia dantesca. È accaduto così per Divine lo spettacolo in versi e danza andato in scena al Piccolo Bellini dal 15 al 17 ottobre 2021, in concomitanza con il settimo centenario della morte di Dante.

Nello specifico lo spettacolo porta in scena le donne incontrate da Dante nel suo viaggio ultramondano e conduce lo spettatore ad intraprendere il medesimo viaggio attraverso l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso e ad imbattersi in queste figure femminili e nelle loro storie, restituite in versi danzati.

“Tre donne in giro da la destra rota/ venian danzando; l’una tanto rossa/ch’ha pena fora dentro al foco nota;/ l’altr’era come se le carni e l’ossa/ fossero state di smeraldo fatte;/ la terza parea neve testè mossa” (Divina Commedia, Canto XXIX, Purgatorio, Versi 121/126).

Ed è proprio su tre donne danzanti che si apre il sipario, tre donne col capo incorniciato da una corona e vestite con i colori delle tre virtù teologali: il rosso per la carità, il verde per la speranza, il bianco per la fede.

Comincia così il viaggio in cui incontriamo Francesca da Rimini nell’Inferno e Pia de’ Tolomei in Purgatorio, con le loro morti violente per mano dei rispettivi mariti, e Piccarda Donati, con la sua vocazione repressa per un matrimonio imposto, in Paradiso; ma non solo: anche Costanza D’Altavilla, Matelda e l’amata Beatrice.

I versi del poema in sottofondo ad introdurre l’entrata in scena delle figure femminili che affrontano il destino avverso, vittime spesso della società e di un universo maschile violento, che le sopraffa come nel passo a tre ispirato al sesto canto del Purgatorio, in cui la donna in scena, la “serva Italia”, è abusata, umiliata, manipolata da due uomini compiaciuti. Una pièce che, quindi, attraverso il poema dantesco apre anche ad una riflessione purtroppo di stretta attualità sulla condizione femminile.

A chiudere la pièce tutti gli interpreti in tuniche bianche che emancipati dai drammi, al di là dell’inferno e del Paradiso, al di là del dolore, restituiscono una dimensione eterea e la lievità di movimenti impalpabili e delicati come l’amore, quel sentimento che è ovunque nella Commedia e che attraversa i sensi e l’anima, quell’amore che “move il sole e l’altre stelle” (canto XXXIII).

Quell’amore che nella concezione del Poeta è il motore di tutto ed avvicina al divino; forti di questa consapevolezza appaiono ora i danzatori, vivificati da questa verità e questa bellezza.

La pièce per la drammaturgia e la regia di Michele Casillo, coreografata da Roberta De Rosa vede in scena la stessa De Rosa con Martina Fasano, Nello Giglio, Katia Marocco e Nicola Picardi sotto la direzione artistica di Annamaria Di Maio e la produzione di Arb Dance Company.

Nicoletta Severino

Nicoletta Severino

Danzatrice e coreografa, dirige la scuola di danza "Attitude" di Napoli. Proviene da studi filosofici e collabora con varie testate, trattando temi di attualità, di arte e di cultura.

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