Bartolo Longo proclamato Santo: gioia immensa a Pompei
ROMA. Domenica 19 ottobre 2025, alle ore 11, in una piazza San Pietro gremita di fedeli, Papa Leone XIV ha proclamato Santo Bartolo Longo, fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario e delle opere di carità di Pompei. La formula di canonizzazione, pronunciata dal Pontefice nel rito solenne, ha iscritto ufficialmente il nome di Bartolo Longo nel catalogo dei Santi della Chiesa universale, insieme a Ignazio Maloyan, Pietro To Rot, Vincenza Maria Poloni, Maria a Monte Carmelo Rendiles Martínez, Maria Troncatti e José Gregorio Hernández Cisneros.
L’annuncio della canonizzazione è stato accolto con commozione da oltre mille pellegrini partiti da Pompei, tra i quali sacerdoti del clero pompeiano e le Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario. Molti altri hanno raggiunto Roma con pullman e mezzi propri per partecipare a un momento di profonda fede e gratitudine. A Pompei, intanto, la Basilica e la città intera si sono strette in preghiera: i maxischermi allestiti nel Santuario hanno permesso a migliaia di fedeli di seguire in diretta la celebrazione da San Pietro.
Nella sua omelia, Papa Leone XIV ha commentato il passo del Vangelo secondo Luca, invitando i fedeli a rinnovare la loro fiducia nella Provvidenza. «Le domande di Gesù – ha detto il Pontefice – sono un vigoroso invito alla speranza e all’azione. È la fede nella Provvidenza di Dio che sostiene il nostro impegno per la giustizia, perché crediamo che Dio salva il mondo per amore». Rivolgendosi ai nuovi santi, il Papa li ha indicati come testimoni autentici della fede: «Non eroi o paladini di qualche ideale, ma uomini e donne veri, capaci di rispondere all’amore di Dio con la propria vita».
Nel ricordare Bartolo Longo, il Santo Padre ha sottolineato la sua instancabile dedizione al bene e alla solidarietà: «Col suo cuore ardente di devozione è stato benefattore dell’umanità. La sua intercessione ci assista nelle prove e il suo esempio ci ispiri nella comune vocazione alla santità».
Domiziano Graziani, lettore istituto, membro dell’Azione Cattolica pompeiana e collaboratore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Prelatura di Pompei a leggere, in Piazza San Pietro, la seconda Lettura durante la Messa di canonizzazione di Bartolo Longo e degli altri sei nuovi Santi, presieduta oggi da Papa Leone XIV.
Madre Anselma German, superiora generale delle “Suore domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei” ha recato, durante la Messa di canonizzazione di San Bartolo Longo, le reliquie di colui che, insieme alla Contessa Marianna Farnararo, è stato anche il fondatore della Congregazione. La venerazione delle reliquie è tra i momenti che caratterizzano il rito di canonizzazione.
Durante la Santa Messa di canonizzazione, i coniugi Alfredo e Roberta Cretella, nel momento dell’offertorio, ad aver presentato all’altare la pisside affidata nelle mani del Santo Padre Leone XIV. Alfredo e Roberta, della Fraternità di Emmaus, curano la Casa famiglia “Oasi Vergine del Sorriso”, prima opera del “Centro per il Bambino e la Famiglia Giovanni Paolo II” di Pompei.
Al termine della Messa, l’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, ha espresso la gioia della comunità pompeiana con parole di profonda emozione: «Bartolo Longo è santo! Ci sono giorni nei quali le parole non bastano. Egli, dal Paradiso, ci guarda e ci benedice. Siamo suoi figli e vuole che tutti possiamo un giorno fare festa con lui tra le braccia amorevoli della Madonna».
Monsignor Caputo ha ricordato come la santità di Bartolo Longo sia frutto della preghiera e della fede: «Senza la preghiera, Bartolo Longo non avrebbe potuto costruire il Santuario, aprire le opere di carità, fondare una nuova città dov’era solo una valle sconsolata».
San Bartolo Longo era anche Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ed è il primo membro laico dell’Ordine a essere canonizzato. Numerosi membri dell’Ordine erano presenti alla celebrazione in piazza San Pietro, guidati dalle loro autorità. Il Gran Maestro, Cardinale Fernando Filoni, ha concelebrato la messa con il Santo Padre.
«Rendiamo grazie a Dio per questa canonizzazione e invochiamo il nuovo santo – ha detto il Cardinale – affinché i Cavalieri e le Dame dell’Ordine siano sempre più missionari del Vangelo di Cristo nei loro luoghi di vita, alla luce del loro impegno a favore della Chiesa Madre di Gerusalemme. Nostra Signora del Rosario e San Bartolo Longo, pregate per noi!».
Poco dopo, durante la recita dell’Angelus, Papa Leone XIV ha definito quella di oggi una “festa della santità”, invitando tutti i fedeli a seguire l’esempio dei nuovi santi. «San Bartolo Longo – ha concluso – ci guarda dal Cielo e ci benedice. Ci vuole tutti santi».
Al termine della Messa, Papa Leone XIV ha salutato i fedeli che gremivano Piazza San Pietro, percorrendo poi, a bordo della papamobile, l’intera via della Conciliazione. La folla arrivava fin lì. Lungo il tragitto ha abbracciato una bambina accolta nella Casa di accoglienza “Maria, Madre della Provvidenza” del “Centro per il bambino e la famiglia Giovanni Paolo II” del Santuario, casa affidata alle cure della Fraternità di Emmaus.
Da Pompei sono partiti circa mille fedeli, accorsi in piazza San Pietro per assistere di persona alla santificazione di Bartolo Longo. Con loro, anche il complesso bandistico “Città di Pompei – Bartolo Longo”, diretta dal maestro Francesco Federico. Ad accompagnare i ragazzi della banda i religiosi lasalliani Fratel Filippo Rizzo, direttore del centro “Bartolo Longo”, e Fratel Giuseppe Barbaglia.
A Pompei, la gioia per la canonizzazione del fondatore si è trasformata in una grande festa di fede. Le campane del Santuario hanno suonato a distesa, mentre la città, illuminata da una profonda gratitudine, ha rinnovato il legame con il suo apostolo del Rosario, ora ufficialmente Santo della Chiesa universale.
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