Il fondo fotografico storico del Parco archeologico di Pompei documenta emozioni di scavo

POMPEI. I ricordi fermati dagli scatti fotografici del fondo fotografico dell’archivio scientifico del Parco Archeologico di Pompei sono un patrimonio di ricordi lasciati da attimi di entusiasmo e percezioni di momenti indimenticabili di ricerche archeologiche, operazioni di restauro, visite illustri o avvenimenti storici registrati all’interno del Parco.

Il fondo forma un universo di ricordi, parallelo a quello rappresentato materialmente dal sito Unesco. Ha una sua autonoma funzione culturale e vive di una luce propria, che va oltre lo stesso significato delle scoperte.

Inoltre il mezzo della macchina fotografica conferisce un’opportunità inedita per raccontare l’anima di Pompei, attraverso lo sguardo ispirato di un artista. È il caso di Luigi Spina nelle opere “Interno Pompeiano e Archivio dello Spazio”.

Dalle foto in bianco e nero del fondo del Parco emergono emozioni e ricordi che trasformano semplici operatori (come operai di scavo e custodi) in protagonisti di un’impresa di scavo destinata a scrivere una pagina della storia archeologica pompeiana.

Sulla pagina Facebook del Parco Archeologico di Pompei è stata pubblicata un’istantanea del 1920, tratta dal fondo fotografico storico (nell’immagine di copertina). Si tratta di uno scatto dello scavo svolto da Vittorio Spinazzola nella Casa di Octavius Quartio, Regio II, Insula 2. In essa si nota che gli operai sono appoggiati ai loro attrezzi di scavo mentre uno di loro stringe tra le mani dei lapilli.

Un cumulo dello stesso materiale vulcanico espulso dal Vesuvio nel corso dell’eruzione del 79 d.C. riempie parte della vasca e copre ancora l’edicola, ai lati della quale vi sono due splendidi affreschi, che raffigurano a destra Piramo e Tisbe, a sinistra Narciso.

La casa, rappresenta una versione ridimensionata delle ville aristocratiche di Pompei che veniva abitata dell’élite negli anni antecedente all’eruzione. L’ingresso è dotato di un atrio tradizionale, mentre il giardino è articolato su due piani differenti impreziositi dalla presenza di due corsi d’acqua artificiali, perpendicolari tra loro e corredati da cascatelle e fontane.

Nella casa veniva venerata la dea Iside, come dimostrano i riferimenti egizi delle pitture delle decorazioni parietali, l’architettura del giardino e l’apparato scultoreo, ricollocato in copia nella stessa posizione in cui è stato rinvenuto al momento dello scavo (e dimostrato appunto dalla foto).

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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