Agitazioni sindacali negli Scavi di Pompei: a rischio le visite serali
POMPEI. Le agitazioni sindacali dei lavoratori del Parco archeologico di Pompei partono da numerose motivazioni ma si risolvono in due questioni e riguardano, nella sostanza, le forme di calcolo del corrispettivo riconosciuto ai custodi e le forme di avvicendamento dei coordinatori del servizio di vigilanza.
Fp Cgil e Uil Pa unitamente a Cisl e Usb stanno chiedendo l’avvicendamento di tutti i coordinatori del servizio di vigilanza allo scopo di rafforzare la fiducia e il rispetto reciproco per il buon andamento delle relazioni sindacali.
La richiesta punta ad evitare conflitti di interesse del personale con colleghi sindacalisti interpellati tra i coordinatori. Una tale situazione, si legge nel comunicato sindacale, rischia di compromettere il buon andamento del servizio ed il benessere lavorativo dei dipendenti.
Nel Codice di Comportamento dei Dipendenti del Ministero dei Beni Culturali è già censurata una situazione del genere per casi esterni. Cgil e Uil chiedono che questo criterio sia esteso anche ai progetti di valorizzazione in cantiere, allo scopo di non ripresentare sempre lo stesso quadro precedentemente criticato perché sollevava dubbi sull’imparzialità della selezione dei coordinatori al servizio di vigilanza.
In conclusione, la Fp Cgil e la Uil Pa chiedono di conoscere l’elenco del personale che ha presentato istanza di partecipare all’interpello per la posizione di coordinatore del servizio di vigilanza ed i criteri utilizzati per la selezione e la formazione dell’elenco per i progetti di visite (come le visite notturne) in corso di definizione.
La nota dichiara, nel frattempo, lo stato di agitazione del personale e l’interruzione delle relazioni sindacali fino al ritiro della disposizione di servizio sui nuovi incarichi e ad una nuova convocazione di un tavolo di concertazione per discutere i criteri per l’attribuzione della posizione di coordinatore della vigilanza. In mancanza le organizzazioni sindacali ricorreranno all’attivazione di un tavolo prefettizio di conciliazione.
