Il Santuario di Pompei celebra San Domenico di Guzmán che ispirò Bartolo Longo
POMPEI. La celebrazione (l’8 agosto) di San Domenico di Guzmán nel Santuario della Beata vergine di Pompei viene avvicinata all’azione del suo fondatore, che il 7 ottobre 1871 si fece terziario domenicano, scegliendo il nome di “Fra Rosario”, una scelta che spiega da sola il suo percorso di vita.
Bartolo Longo, da fervente domenicano, incaricò il pittore bergamasco Ponziano Loverini di realizzare un dipinto per la Basilica, custodito nella cappella intitolata a San Domenico, in cui raffigura un miracolo del Santo per la guarigione del principe Napoleone Orsini.
Nella sacra raffigurazione si nota che il braccio del ragazzo malato si muove, ma è solo il futuro pontefice Gregorio IX ad accorgersene. Il luogo dove avvenne il miracolo appare illuminato da una luce intensa che contrasta con il buio alle spalle del Santo.
San Domenico è stato raffigurato anche nel Quadro della Madonna del Rosario di Pompei, dove Gesù Bambino, sulle ginocchia di Maria, affida la corona del Rosario proprio nelle mani del Santo spagnolo.
Inoltre la tradizione attribuisce l’ispirazione della preghiera mariana a San Domenico, anche se manca una prova che lo attesti in modo inoppugnabile. Resta, comunque, la tradizione religiosa conclamata che conferma i domenicani come ardenti promotori del Rosario.
Nell’affresco della cupola della Basilica di Pompei, realizzato da Angelo Landi da Salò, è raffigurata la “Visione o sogno di San Domenico”, che racconta la visione di quando il Signore spiegò al Santo fondatore di un ordine religioso che porta il suo nome che aveva affidato i suoi frati alla Vergine Maria, assisa al suo fianco. A quel punto la Madonna allargò il suo mantello, ricoperto di zaffiri, e a San Domenico apparve una moltitudine di frati, fino ad allora nascosti dal prezioso velo.