A Pompei il convegno “Contemplare Gesù con gli occhi di Maria”
POMPEI. “Chi propaga il Rosario è salvo”. La frase che in questo periodo svetta sulla facciata del Santuario invita i pellegrini che arrivano numerosi a Pompei a perseverare nell’impegno del giovane avvocato Bartolo Longo, che centocinquant’anni fa, quando arrivò in Valle di Pompei, la definì “desolata”, quando nell’ottobre del 1872 diede seguito all’ispirazione interiore di cercare la salvezza dell’anima nella propagazione della preghiera del Rosario.
Sono conseguenti le iniziative dell’arco della sua vita successiva di laico illuminato dalla fede e sostenuto dalla preghiera, a partire dall’arrivo a Pompei, il 13 novembre 1875, dell’Icona, oggigiorno venerata dal mondo intero, a cui sono seguite altre iniziative sociali e di beneficenza (costruzione del Santuario a partire dall’8 maggio 1876, inaugurazione dell’Orfanotrofio femminile, l’8 maggio, la nuova Città di Pompei, costituita Comune nel 1928).
Il 19 ottobre, nella Sala Marianna De Fusco del Santuario di Pompei, un convegno ha commentato l’attualità del “Rosarium Virginis Mariae” dedicata al Santo Rosario. Il titolo “Contemplare Gesù con gli occhi di Maria” sintetizza bene il senso religioso di quella preghiera.
Vi hanno preso parte l’arcivescovo della città mariana Tommaso Caputo, l’arcivescovo di Assisi Domenico Sorrentino, Margaret Karram presidente del Movimento dei Focolari.
Monsignor Caputo nel suo intervento ha fatto presente che non poteva che essere Pompei ad ospitare il convegno commemorativo nel ventennale della firma al testo del magistero di Papa Wojtyla che volle accanto a sé in forma emblematica proprio il Quadro della Madonna di Pompei, “accompagnato” a Roma da circa 1.500 pompeiani, guidati da monsignor Sorrentino, allora arcivescovo prelato di Pompei.
Lo stesso monsignor Sorrentino ha ricordato lo straordinario valore pacificatorio della preghiera del Rosario, che assume uno straordinario significato di attualità a causa della guerra in Ucraina.
«Giovanni Paolo II, come il Papa del Rosario Leone XIII, diede al Rosario due missioni: la famiglia e la pace», ha ricordato monsignor Sorrentino, argomentando che dal Rosario deriva l’azione, come dimostra l’opera del Beato Bartolo Longo che «è un grande profeta perché le opere di carità sono l’altra faccia della medaglia, dove le parole del Rosario diventano azione».
Il terzo intervento è stato di Margaret Karram, dal 2021 terza presidente del Movimento dei Focolari che ha ribadito il valore del Rosario come “preghiera di pace”: «Ciò che mi ha colpito di più oggi della Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, a vent’anni dalla sua pubblicazione, è la sua straordinaria attualità ed in particolare, l’accorato appello a pregare il Rosario per chiedere alla Vergine il dono della pace».
In linea con la “missione di Pace” abbracciata dalla Chiesa di Pompei è l’iniziativa riportata sul social mariano e sostenuta a livello locale da associazioni ecclesiali come Lazos de Amor Mariano e movimenti come Regnum Christi.
Si tratta del “Rosario de Los Hombres”, il Rosario degli uomini, che ha preso piede in questi mesi in numerosi paesi (Messico, Stati Uniti, Libano e Croazia). Significativa anche l’iniziativa, replicata martedì 18 ottobre con l’appuntamento con “Un milione di bambini recita il Rosario”, vera e propria campagna di preghiera che accomuna piccoli di ogni nazione che invocano la Madonna perché interceda per la pace e l’unità del mondo.