La parodontite, una malattia subdola: cos’è e come evitarla

POMPEI. È subdola e spesso non dà segnali molto evidenti della sua presenza, soprattutto nelle fasi iniziali. O magari si tratta di spie che, invece di metterci in allarme, tendiamo erroneamente a trascurare. Eppure la parodontite è una delle patologie orali più diffuse e, potenzialmente, più devastanti per la salute dei denti e della bocca.

La notizia positiva, però, c’è. E consiste nel fatto che la parodontite, quando viene diagnosticata in tempo (bastano visite regolari da un dentista) è facilmente trattabile e i risultati delle cure sono mediamente molto soddisfacenti.

Insieme al dottor Fausto D’Ermo, medico odontoiatra, vediamo quali sono i principali segnali a cui prestare attenzione per capire se si può andare incontro ad una parodontite.

«La parodontite, detta anche “piorrea” – spiega il dentista – è una malattia infettiva causata da batteri. Spesso è causata da una non corretta igiene orale. Essa va ad intaccare non solo le gengive, ma tutti quei tessuti che tengono fermi i denti nella bocca. Si può comprendere, quindi, che nei casi gravi causa difficoltà importanti al cavo orale. Ma per fortuna oggi ci si arriva raramente. La prevenzione e le cure di cui disponiamo sono più che sufficienti per intervenire in tempo».

Quali sono i segnali da non sottovalutare?
«La parodontite, almeno nei primissimi stadi, non causa dolore. Però ci sono alcuni segnali che bisogna tenere d’occhio. Sono tra questi l’alito cattivo e uno strano sapore in bocca. Ciò può essere legato ad altri aspetti come il leggero sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento o addirittura mentre si mangia. Anche le gengive arrossate o gonfie devono far scattare il campanello d’allarme. Il primo passo verso la parodontite, infatti, è sempre la gengivite, anch’essa di origine batterica».

Cosa succede se non si interviene subito?
«La situazione può peggiorare, estendendosi dalle gengive a tutto il parodonto, ovvero il complesso dell’apparato di sostegno del dente. Esso è composto, oltre che dalla gengiva, da fibre elastiche di collegamento (legamento parodontale), dal cemento radicolare e dall’osso alveolare di sostegno. In questo caso i sintomi diventano molto più severi. Aumenta il sanguinamento e l’alitosi si fa marcata. Ma si arriva fino alla recessione delle gengive con esposizione delle radici e alla comparsa di spazi tra i denti, che ovviamente perdono anche stabilità. Si arriva quindi alla formazione di tasche parodontali: si tratta di accumuli di batteri tra denti e gengive, che causano il continuo ritrarsi di queste ultime. Così il processo infiammatorio si estende al parodonto ed alle ossa che fanno da base ai denti».

Come prevenire la parodontite? E quali soggetti sono più a rischio?
«La prevenzione è determinante per evitare questa malattia che, all’inizio, è praticamente asintomatica. È importante quindi sottoporsi a controlli periodici e mantenere una scrupolosa igiene orale. Tra i soggetti più a rischio di sviluppare la parodontite ci sono i fumatori, i diabetici, chi ha problemi immunitari, alterazioni ormonali o impiega farmaci per uso prolungato. Ma, ripeto, con la prevenzione tanti problemi si possono evitare facilmente».

Info:
Studio Odontoiatrico Dr. D’Ermo Fausto
Pompei – Via Parroco Federico 27
Tel. 3381114128

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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