Top30 dei Musei Italiani: Pompei si conferma al terzo posto
POMPEI. Anche nel 2019 Pompei si conferma “regina” dell’archeologia vesuviana e motore trainante dell’economia turistica del comprensorio. A dirlo sono i numeri diffusi ad inizio 2020 dal Parco Archeologico di Pompei, secondo cui negli ultimi 12 mesi i visitatori della città antica sono stati 3.805.094: 155.720 persone in più rispetto al 2018, per una crescita che si è attestata al 4,27 per cento.
Cifre di assoluto rilievo, che sono valse a Pompei la terza posizione nella Top30 dei Musei e dei Parchi archeologici statali, stilata ogni anno dal Ministero dei Beni Culturali, e un primato assoluto: tra i primi 5 musei e parchi inseriti nella Top30, Pompei è stato il sito con il migliore incremento annuo.
Nell’ultimo periodo considerato, tuttavia, l’aumento relativo di presenze è stato più contenuto rispetto agli anni precedenti: si tratta, infatti, dell’incremento percentuale più basso degli ultimi 8 anni. Come già rilevato 12 mesi fa, nel corso degli ultimi periodi presi in considerazione i flussi turistici sono aumentati in tutti i mesi dell’anno, sebbene resti sempre abbastanza evidente il divario tra alta e bassa stagione.
Nel 2019 quasi il 70% dei visitatori di Pompei (precisamente il 69,18%) si è concentrato tra primavera ed estate, nei sei mesi che vanno da aprile a settembre: ben 1.337.428 visitatori (il 35,15% del totale) tra aprile e giugno, e altri 1.294.936 (34,03%) tra luglio e settembre.
Aprile, nello specifico, si è rivelato particolarmente “impegnativo” per la città antica: è stato il mese dell’anno con il numero più alto di visitatori (457.941, probabilmente record assoluto mensile per Pompei) e con un incremento di 46.035 unità rispetto al 2018, pari ad un +11,18%.
Numeri importanti anche per la stagione autunnale del 2019: 712.946 i turisti nei mesi tra ottobre, novembre e dicembre, “trainati” da un ottobre a dir poco eccezionale, in cui è stata superata (probabilmente per la prima volta in assoluto a Pompei nel mese in oggetto) la soglia delle 400mila visite: precisamente 415.075, ovvero 28.158 in più rispetto all’ottobre 2018 (+7,28%).
Un soglia, nel 2019, superata per ben sette volte (contro le sei del 2018): aprile (457.941), maggio (448.982), giugno (430.505), luglio (449.711), agosto (431.275), settembre (413.950) e, appunto, stavolta anche ottobre (415.075). I mesi invernali, gennaio, febbraio e marzo 2019 hanno fatto registrare complessivamente 459.784 ingressi, pari al 12,08% del totale.
Gli unici mesi del 2019 che hanno accusato una flessione (sia pure impercettibile) rispetto al 2018 sono stati proprio l’inizio e la coda: vale a dire gennaio (-3.170 visitatori, -2,9%) e dicembre, con appena 63 ingressi in meno (-0,05%). L’ultima considerazione da fare è probabilmente che ormai tutti i mesi dell’anno per Pompei si attestano stabilmente oltre le 100mila unità: si pensi che i “minimi” annuali del 2019 sono stati registrati a gennaio e febbraio, rispettivamente con 106.290 e 112.573 ingressi.
In questi anni di continua crescita sono da considerare anche le diverse giornate ad ingresso gratuito, ma quello che ha inciso di più nel maggiore “appeal” della città antica sono sicuramente gli echi internazionali delle tante nuove scoperte (nella Regio V, ma non solo) e le tante nuove aperture di domus ed edifici, rese possibili dal completamento (ormai quasi totale) degli interventi previsti dal Grande Progetto Pompei o dall’utilizzo delle risorse proprie del Parco Archeologico di Pompei.