La Madonna Incoronata nella Pinacoteca mariana di Pompei: il restauro di Lucia Rossi
POMPEI. La Pinacoteca Mariana di Pompei forma una collezione di dipinti sulla Madonna di diversi periodi storici con tele che vanno “dall’Immacolata Concezione” (scuola di Andrea Vaccaro) alla “Deposizione di Cristo” del Mantegna, in cui è raffigurata una drammatica “Madonna Addolorata”.
Altre tele espongono la Vergine dispensatrice del Rosario di Vincenzo Diano, la tela della Vergine tra i Santi e due quadri di scuola romana che raffigurano la Vergine Madre con il Bambino. Un dipinto ecclettico del diciassettesimo secolo presenta la Vergine tra i Santi.
Infine merita una menzione speciale una tela seicentesca dipinta ad olio, titolata nella pinacoteca mariana “Vergine incoronata con bambino benedicente”. Ritrae la Madonna come una regina. Opera di Giovan Bernardino Azzolino, l’opera in questione induce a sottolineare che in più di un caso le tele pittoriche del Santuario di Pompei, in parte esposte nella pinacoteca inaugurata recentemente, danno luogo a storie di vita e di valore sociale.
Così, in occasione dell’inaugurazione della mostra che aveva come fulcro la “Deposizione” ne abbiamo sentita una che ci pare interessante raccontare. Descrive meriti e i talenti di una nostra giovane concittadina che attualmente risiede a Torino. Ci piace raccontarla perché consideriamo gratificante valorizzare l’intraprendenza dei nostri ragazzi, troppo spesso costretti a cercare lontano dalla famiglia le soddisfazioni che meritano.
Abbiamo appreso, durante la manifestazione d’inaugurazione della pinacoteca mariana, dalla professoressa Carlamaria Staiano (già docente al liceo “Pascal” di Pompei) che la figlia, Lucia Rossi, ha eseguito, a complemento della sua tesi di laurea, il restauro presso i laboratori del settore tessile dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, del dipinto ad olio su tela del ‘600, della Chiesa di Pompei, attribuito dal professore Pier Luigi Leone De Castris, a Giovan Bernardino Azzolino.
Si è trattata dell’iniziativa di restauro che ha dato l’incipit alla carriera di Lucia Rossi, costituendo il primo tassello della carriera che l’ha vista “brillare” in esperienze successive importanti e significative. Della sua prima iniziativa diretta allo studio preventivo e restauro professionale di un’opera d’arte ha scritto lei medesima in un articolo pubblicato sulla rivista mariana “Il Rosario e la Nuova Pompei” nel 2011.
La tesi in primis ha fornito notizie sul dipinto e il suo autore. Una sezione è stata dedicata alla figura religiosa della Madonna, focalizzando l’attenzione su storia, evoluzione e peso iconografico suo e della preghiera del Rosario. La successiva sezione tecnico-operativa ha prodotto indagini diagnostiche non invasive, il restauro del telaio e della cornice lignea oltre alla pulitura, l’integrazione materica e pittorica e la verniciatura della tela.
Allo stesso modo della “Deposizione” del Mantegna il dipinto a olio della “Madonna Incoronata” (in tesi “Madonna Ausiliatrice”) presentava uno stato di conservazione compromesso. Il supporto tensionato presentava nella parte centrale macchie di umidità e la struttura di sostegno a telaio fisso, alterazioni biologiche e fessure dovute ad agenti xilofagi.
Un evidente tentativo di rifodero e stiratura del supporto avevano degradata in parte la policromia con nette striature ed interruzioni del colore, soprattutto verso la zona del velo che avvolgeva il Gesù Bambino benedicente e sulle ombreggiature del viso della Madonna.
Dopo un’attenta analisi visiva, è stato possibile dedurre che il dipinto fosse stato ridimensionato dall’interruzione dell’immagine della Madonna in prossimità del busto e dal taglio netto dell’arco dei puttini e cherubini intorno alla Vergine.
Si procedette alla disinfestazione della cornice con un biocida utile alla prevenzione e al trattamento delle infestazioni da anobium punctatum. Prima della pulitura sono stati eseguiti dei test necessari a rimuovere depositi superficiali di polvere, vernice ossidata, ridipinture e precedenti, ritocchi materici e pittorici.
Alla fine è stata operata una verniciatura da ritocco seguita da integrazioni materiche e pittoriche per ripristinare l’unità visiva dell’opera. Una verniciatura finale della tela è stata necessaria a proteggere la sua superficie e conferirle idrorepellenza.
In conclusione, il vescovo di Pompei di 15 anni fa, monsignor Carlo Liberati, consegnò alla brava restauratrice un “certificato di buon esito” dell’opera prestata al Santuario della Vergine del Rosario che, debitamente incorniciato, ha avviato felicemente il percorso professionale fortunato di Lucia, guidata dal sorriso materno della Madonna e la benedizione del figliolo.
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