I nuovi progetti di Enzo Cosimi: Dittico Shakespeare e Play Garden

NAPOLI. Ho sentito Enzo Cosimi – coreografo tra i più originali e poliedrici della scena italiana – al telefono in una mattinata di fine ottobre. Abbiamo parlato della danza, del suo lavoro, dei nuovi progetti a cui sta lavorando.

Me li ha raccontanti con l’entusiasmo di chi si approccia per la prima volta a questo lavoro, nonostante la coreografia sia il suo habitat naturale, nonostante sia riconosciuto tra gli artisti più rappresentativi di questo meraviglioso e sfaccettato mondo che è la danza.

Me ne ha parlato con la voglia che ha solo chi fa le cose perché davvero sente il bisogno di farle, perché così si fa la danza: con voglia, con le idee, con lo slancio, col bisogno vero di condivisione. Non si porta un lavoro in scena che per questo, in fondo.

Dopo Orestea/trilogia della vendetta, che si confrontava in un dialogo contemporaneo con il teatro greco classico, il suo lavoro si è spostato sulla drammaturgia inglese, con l’intento di analizzare alcuni personaggi shakespeariani: Amleto, Otello, Macbeth, Giulio Cesare, Venere e Adone.

Il progetto, che porta il titolo di Dittico Shakespeare – Confessioni di anime shakespeariane, com’è caro al coreografo, si avvarrà di linguaggi multimediali, rimandi testuali e visivi e figure emblematiche che prenderanno vita sulla scena, rendendo vivide le passioni dell’opera intramontabile di Shakespeare.

Si partirà da Venere e Adone, la cui storia sarà traslitterata in un linguaggio contemporaneo, come la figura di Adone che sarà quella di un body builder, aprendo ad una riflessione sul corpo e la metamorfosi. L’eclettismo di Cosimi però non si ferma qui e lo porta a lavorare su progetti diversi contemporaneamente, così tra i suoi prossimi lavori c’è anche The play garden.

Si tratta di un giardino di gioco e memoria di natura partecipativa, che intende riscoprire i giochi d’infanzia, guardando ad un passato non tecnologico nel quale la dimensione ludica era strettamente legata a quella della relazione, degli spazi aperti, della creatività, nella quale si creava un mondo “altro”, fatto di socialità, interazione con lo spazio e con gli altri, immaginazione e fantasia.

In contrasto con il mondo globalizzato e uniforme della non presenza e dell’isolamento digitale, di un corpo reso sempre più obsoleto e superfluo dall’avanzamento tecnologico, che tende a creare un mondo competitivo e non più cooperativo, il coreografo recupera le idee pedagogiche di Don Milani – del quale quest’anno si celebra il centenario della nascita – rintracciando nel dialogo intergenerazionale la possibilità di far rivivere possibilità ludiche mai realmente dimenticate.

Il progetto, realizzato mediante incontri, installazioni e performance, sarà portato in scena da quattordici persone anziane di diverse nazionalità, in modo da creare una relazione di mutuo confronto e conoscenza. Non resta che attendere la presentazione dei lavori. Non resta che propendere per il corpo, la presenza, il mutuo confronto. Grazie Enzo, siamo dalla stessa parte.

Nicoletta Severino

Nicoletta Severino

Danzatrice e coreografa, dirige la scuola di danza "Attitude" di Napoli. Proviene da studi filosofici e collabora con varie testate, trattando temi di attualità, di arte e di cultura.

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