Lo Sapio: «Difenderò l’immagine di Pompei, il malaffare è lontano dal Comune»

POMPEI. La temperatura dello scontro politico a Pompei si è alzata in maniera notevole nelle ultime settimane e non certo per il caldo rovente delle giornate agostane. Tanto che i primi giorni di settembre fanno temere che le schermaglie tra fazioni politiche possano presto trasferirsi dai social alle aule di tribunale.

E su questo versante il sindaco Lo Sapio, nella conferenza stampa di mercoledì 30 agosto, ha dato più di una conferma. «Non staremo a guardare – ha detto – chi vuole far passare la nostra per un’amministrazione di malfattori. Agiremo per tutelare l’immagine del Comune e della Città».

«Ho creato tutti i presupposti – ha aggiunto – per tenere fuori da palazzo De Fusco il malaffare. Ho fatto pulizia anche nella mia segreteria. In questa maggioranza e in questo consiglio comunale ci sono solo persone perbene che non hanno nulla a che vedere con la camorra».

Il riferimento del primo cittadino dovrebbe essere al fatto che agli inizi di agosto il consigliere comunale di minoranza Di Casola ha scritto al Prefetto di Napoli chiedendo in via ufficiale l’invio di una commissione d’accesso a Pompei.

Di Casola, dal canto suo, avrebbe individuato la ragione di questa grave richiesta sulla base, tra le altre cose, di alcuni fatti emersi nell’ambito di una complessa indagine dei Carabinieri (peraltro ancora in corso) sull’attività a Pompei del clan Cesarano, e che lo stesso esponente della minoranza ha reso pubblici sulla sua pagina Facebook.

«C’è chi pensa – ha commentato il sindaco, peraltro senza mai nominare il suo avversario politico – di dover richiedere una commissione d’accesso, ma se fossi un consigliere comunale di minoranza la commissione d’accesso la farei io, andandomi a guardare tutti i documenti».

Il primo cittadino ha poi aggiunto: «Noi siamo tranquillissimi perché non abbiamo fatto niente di male e continueremo così. Ho creato tutti i presupposti per tenere fuori da Palazzo De Fusco il malaffare. Quindi basta sentir parlare di camorra. In maggioranza e in consiglio comunale ci sono solo persone perbene».

Nel mirino del sindaco e di Palazzo De Fusco ci sono anche le critiche espresse in maniera violenta o offensiva da “semplici” cittadini sui social network, spesso facendosi scudo dietro profili fasulli. Nei mesi scorsi era stata approvata una delibera per prevedere questa possibilità, ma adesso l’amministrazione comunale ha annunciato di voler passare ai fatti.

«Nei prossimi giorni – ha detto Lo Sapio – daremo mandato a un avvocato per tutelare l’immagine della città e del Comune. Denunceremo alla Polizia Postale l’attività di alcuni profili fake con l’obiettivo di individuare i responsabili che infangano l’immagine di Pompei e degli amministratori».

Infine, dal sindaco anche un invito ai cittadini ad alzare gli occhi dai display degli smartphone: «Dobbiamo sensibilizzare anche la popolazione affinché sia più responsabile verso la propria città. L’altro giorno, in occasione dell’incendio di un capannone in una strada non certo di periferia, tutti a scriverlo sui social, ma nessuno ha chiamato i Vigili del Fuoco fino all’arrivo dei vigili urbani. Poi ci si lamenta che i soccorsi arrivano in ritardo».

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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