Il ministro Sangiuliano in visita ai nuovi scavi nella Regio IX di Pompei

POMPEI. «A Pompei c’è ancora tanto da scavare e successivamente da mettere in sicurezza, musealizzare e valorizzare» ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto ieri alla conferenza stampa sugli ultimi ritrovamenti emersi dagli scavi in corso nella Regio IX nel sito archeologico di Pompei.

«Gli interventi di messa in sicurezza come quello in fase di cantiere in un’area estesa per circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio, sono urgenti e necessari allo scopo di prevenire uno stato di  precarietà idrogeologica, come quella che dettò l’urgenza del Grande Progetto Pompei» ha fatto presente Gabriel Zuchtriegel, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei.

L’anteprima stampa di ieri (29 maggio 2023) dei nuovi scavi della Regio IX, nell’ambito del progetto di tutela e manutenzione dei fronti di scavi del Parco archeologico ha reso noti i primi reperti emersi. Sono stati avviati a febbraio 2023 nuove indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei, l’ultimo dei nove “quartieri” del sito.

Il progetto si inserisce nel quadro progettuale del Grande Progetto Pompei, che mira a risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica.

Parliamo di circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico. L’impostazione del nuovo scavo, ubicato lungo Via di Nola, è la stessa della Regio V, attuato negli anni 2018-2020 quando emersero la casa di Orione, la Casa con Giardino e il Thermopolium.

I nuovi scavi si avvalgono dell’impiego di archeologi, archeobotanici, vulcanologi, sismologi, numismatici, oltre ad architetti, ingegneri e geologi, per trarre il massimo di informazioni e dati dalle operazioni di indagine stratigrafica, allo scopo di migliorare la sicurezza, rimodulando il fronte di scavo e acquisire in pari tempo nuovi dati (e reperti) archeologici.

Lo scavo nell’area, lungo via di Nola, fu iniziato nel 1888, ma presto interrotto. Dopo più di un secolo è stato ripreso. Sono emerse due case ad atrio di età Sannitica. Furono successivamente trasformate in una fullonica (lavanderia) con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti, e di un panificio con il forno, spazi per le macine e la panificazione.

In questi ultimi ambienti sono affiorati i resti ossei di tre vittime dell’eruzione, tre pompeiani, con ogni probabilità due donne e un bambino di 3-4 anni, che si erano rifugiati in cerca della salvezza nei pressi di un forno e che hanno invece trovato la morte sotto i crolli dei solai.

Sono tornate alla luce anche due pareti affrescate con scene mitologiche nei pressi di un atrio, con particolari di affreschi mitologici: Apollo e Dafne in uno e Poseidone e Amimone nell’altro.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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