Chi soffre di odontofobia? Ecco quali sono i sintomi
POMPEI. Quando andate dal dentista (o già mentre si avvicina il momento della visita) provate sintomi simili a quelli di un attacco di panico, come senso di soffocamento, vertigini, tachicardia, respirazione alterata, sudorazione, tremori, vampate di calore e brividi di freddo? E magari provate anche paura e terrore, insieme ad una sensazione di morte imminente?
Bene (si fa per dire), allora è altamente probabile che siate affetti da “odontofobia”: si tratta di una vera e propria patologia riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
La stima delle persone che ne sarebbero affette oscilla fra il 13-24% della popolazione mondiale e anche l’Italia si attesta nella media: nel Bel Paese ne soffrirebbe circa il 15-20% della popolazione.
Un numero così alto di persone potenzialmente affette da odontofobia, tra l’altro, non deve nemmeno sorprendere, perché la patologia riguarda indistintamente adulti, giovani e bambini. In genere si ha paura del dolore (nel 40% dei casi) o delle siringhe (20%), ma c’è anche chi teme di perdere il controllo di sé (15%).
Da questi dati si può comprendere che i problemi causati da questa patologia possono essere notevoli. Il principale è che si rischia di trascurare fino all’estremo l’igiene e la cura del cavo orale, con la conseguenza di subire serie ripercussioni sulla salute dei denti e della bocca.
Ci sono però anche le buone notizie. Anche se vi riconoscete in una persona affetta da odontofobia, infatti, dovete sapere che esistono dei modi per intervenire e affrontare questa patologia. Ne parliamo con il dottor Fausto D’Ermo, odontoiatra specializzato nel trattamento di pazienti ansiosi e ipnotista perfezionatosi attraverso vari corsi in Italia ed all’estero.
«L’odontofobia – spiega il medico – non è un problema che riguarda solo i bambini e non è necessariamente collegata ad un evento traumatico vissuto in passato durante una visita o un intervento dal dentista. Spesso, infatti, può essere confusa con un semplice stato d’ansia che, però, prima di un intervento complesso dal dentista si manifesta con i sintomi propri della patologia».
Quali sono le conseguenze dell’odontofobia?
«Chi ne soffre è come “bloccato”, non riesce d andare dal dentista ed è portato a trascurare la propria igiene orale con il conseguente deterioramento di denti e gengive, con effetti potenzialmente anche molto gravi».
Cosa fare allora contro la patologia?
«Il primo passo da fare è quello più semplice, ovvero rivolgersi ad un odontoiatra specializzato nel trattamento di pazienti ansiosi e stabilire sin da subito una comunicazione aperta e sincera riguardo le proprie ansie e le proprie preoccupazioni, fondate o ingiustificate che siano, verso l’intervento del dentista. Passando a considerare i possibili rimedi, ci sono quelli “tradizionali”, come i farmaci ansiolitici, e quelli basati su metodi che non fanno ricorso a medicinali, come l’ipnosi».
L’ipnosi può essere utile contro l’odontofobia?
«Sono un iponotista e posso dire che si tratta di una valida alternativa all’utilizzo dei farmaci per facilitare la collaborazione del paziente nel corso di un intervento o di una semplice visita. In alcuni casi può anche sostituire la sedazione del paziente. In sostanza si tratta di pratiche ipnotiche che, facendo leva sulle emozioni positive, mirano soprattutto a sviluppare con lui una relazione di fiducia, indispensabile anche per la cura delle patologie del cavo orale. Molto dipende anche dal paziente, ma i risultati sono quasi sempre ottimali e contribuiscono al superamento dell’odontofobia».
Info:
Studio Odontoiatrico Dr. D’Ermo Fausto
Pompei – Via Parroco Federico 27
Tel. 3381114128