Maschere e Teatro: il percorso illuminato a Oplontis dedicato al tema del teatro antico

Lo spunto proviene dalle decorazioni della villa di Poppea, come le maschere teatrali dipinte nel Salone dei Pavoni

TORRE ANNUNZIATA. Continuano anche o Oplontis, nella Villa di Poppea, i percorsi illuminati nei siti archeologici vesuviani, nell’ambito dei progetti di valorizzazione 2019, promossi dal Ministero per i beni e le attività culturali. A Oplontis, venerdì 6 settembre 2019 la visita sarà arricchita dall’itinerario turistico “Maschere e teatro”, dedicato al tema del teatro antico con letture tratte dall’Aulularia del poeta latino Plauto. Lo spunto proviene direttamente dalle decorazioni parietali presenti nella villa che in diversi ambienti presenta riferimenti alla sfera del teatro, come ad esempio le maschere teatrali dipinte nel cosiddetto Salone dei Pavoni.

Le visite saranno a cura dei soci dell’Archeoclub d’Italia – sede di Torre Annunziata. Gruppi alle ore 20,30 e 21,30. Per i visitatori interessati sarà possibile, alle ore 19, visitare anche la mostra “A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea” allestita presso il Museo dell’identità di Palazzo Criscuolo, con reperti provenienti dagli Scavi di Oplontis. L’appuntamento con i soci  dell’Archeoclub è a Palazzo Criscuolo Corso Vittorio Emanuele III n.  251 – Torre Annunziata.

Come è noto – spiegano i soci dell’Archeoclub oplontino nella brochure che introduce alla serata – il teatro antico nasce in Grecia. Le rappresentazioni teatrali avvenivano in occasione delle feste in onore di Dioniso (dio del teatro, nonché dell’estasi, del vino e della liberazione dei sensi) che si tenevano nel corso dell’anno. Esse si svolgevano all’interno di edifici scoperti, appositamente progettati, i teatri appunto, formati da gradinate disposte a semicerchio intorno ad uno spazio circolare chiamato orchestra, che serviva per ospitare il coro.

Gli attori, invece, recitavano sul palcoscenico che chiudeva su un lato l’edificio. Le rappresentazioni trattavano per lo più le vicende dei personaggi del mito e si suddividevano in vari generi: le tragedie, che mettevano in scena storie dai risvolti dolorosi e spesso violenti, le commedie, in cui si susseguivano situazioni buffe o divertenti che talvolta mascheravano polemiche politiche o sociali, e i drammi satireschi, genere di contenuto leggero che serviva per risollevare l’ animo degli spettatori dopo le tragedie.

Gli attori, esclusivamente uomini anche nelle parti femminili (perché alle donne era proibita la recitazione), indossavano maschere che li rendevano riconoscibili anche a grande distanza e consentivano l’amplificazione della voce. Nel mondo romano, oltre a continuare le rappresentazioni dei grandi autori greci, venivano proposti anche testi nuovi. I risultati più importanti furono raggiunti con le commedie che vennero più importanti furono raggiunti con le commedie che vennero ideate da grandi poeti come Plauto e Terenzio.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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