Elastodonzia: la terapia innovativa per i denti dei bambini
POMPEI. Ad ogni paziente la sua cura. Che va determinata anche, o soprattutto, in base all’età. Un concetto che ormai è comunemente accettato, anche in odontoiatria. La conferma è data dalla nascita e dalla diffusione della elastodonzia, una terapia innovativa in campo odontoiatrico rivolta ai pazienti più giovani.
L’obiettivo finale, ovviamente, è di prevenire nei bambini – laddove possibile – anziché curare, patologie dentali e gengivali che, se trascinate nel tempo o addirittura trascurate, possono creare seri problemi alla bocca, all’apparato muscolo-scheletrico e persino psichico.
Perché sì, si è preso atto che cavo orale, corpo e mente sono collegati. Per approfondire questi aspetti ne parliamo con il dottor Fausto D’Ermo, medico odontoiatra a Pompei.
Dottore, cosa si intende per elastodonzia?
«Potremmo dire che l’elastodonzia, come l’ortodonzia, è una branca della odontoiatria che si occupa della correzione di difetti o malposizioni dei denti e delle ossa mascellari, ma esclusivamente su pazienti in età infantile. Il perché è molto chiaro: si cerca di intervenire sui pazienti in tenerissima età proprio perché il loro organismo è ancora in fase di crescita e tutti i potenziali problemi della bocca, dai denti alle gengive, passando per le malocclusioni e i difetti di masticazione, possono essere risolti in modo tempestivo, completo ed efficace. Inoltre ciò influenza in modo positivo la crescita dei denti ancora in corso».
Cosa caratterizza l’elastodonzia?
«Questa terapia innovativa in campo odontoiatrico utilizza apparecchi correttivi poco invasivi e si unisce ad un approccio naturale nella risoluzione del problema, perché si lega alla fisiologia dei piccoli pazienti, che per definizione sono ancora in fase di crescita. Si avvale di dispositivi rimovibili, realizzati con materiali che non richiedono l’impronta delle arcate dentarie. È altresì evidente che intervenire su un fisico che si sta ancora formando è diverso da intervenire su una struttura completamente formata: nel secondo caso, i metodi e gli strumenti saranno per forza più invasivi. Infatti, nei soggetti più giovani le strutture scheletriche sono più plastiche e flessibili, e hanno una maggiore capacità di adattamento. Ciò consente al dentista utilizzare tecniche di allineamento dentale compatibili con il movimento fisiologico e naturale dei denti».
L’elastodonzia è in grado di risolvere tutti i problemi in modo definitivo con metodi non invasivi?
«Quando si interviene in tempo sì ed è più facile anche per i bambini accettare l’utilizzo di strumenti poco invasivi. Purtroppo, però, c’è una sbagliata tendenza a ritardare la prima visita dei bambini in età pediatrica dal dentista. Sembra che i problemi della bocca vengano sottovalutati o messi in secondo piano rispetto al altre possibili patologie o disturbi nei bambini. Ciò si traduce nel fatto che spesso ci troviamo di fronte piccoli pazienti che presentano già situazioni complicate nelle arcate dentali, come carie multiple, difficoltà di masticazione o posizione non corretta dei denti, che si ripercuotono anche sullo sviluppo psicofisico del bambino. E, soprattutto, con l’avanzare dell’età è sempre più difficile intervenire con metodi poco invasivi, come quelli previsti dall’elastodonzia. Per questo è importante che la cura dei denti cominci in tenerissima età». Fonte foto: Freepik.
Info:
Studio Odontoiatrico Dr. D’Ermo Fausto
Pompei – Via Parroco Federico 27
Tel. 3381114128