Pompei saluta David: il ritorno in Senegal dopo 18 anni e due delicate operazioni al cuore

POMPEI. La storia di David Dieng, immigrato in Italia di origini senegalesi, costretto a vendere cd per guadagnarsi da vivere e mantenere la sua famiglia in Senegal, poteva essere una storia di stenti e di emarginazione come tante altre.

Anzi, poteva essere una storia molto più triste, perché David nel 2017, dopo 14 anni nel nostro Paese, ha scoperto di essere affetto da cardiomiopatia dilatativa, una seria complicanza al cuore che metteva a rischio la sua stessa vita. E invece.

E invece, la sua è stata una storia a lieto fine, perché pochi giorni fa – come ha riportato il quotidiano Metropolis – David è salito su un aereo che l’ha riportato a casa, dopo diciotto anni passati qui in Italia, direttamente tra le braccia della moglie e del figlio, che ha lasciato quando era ancora nella culla.

A riscrivere il finale della storia di David è stato il dottor Sergio Amitrano, specialista in chirurgia vascolare e presidente della Fondazione Bartolo Longo.

È proprio il medico pompeiano a intuire la gravità della situazione quando nel 2017 David comincia a stare male e confessa di non aver più assunto un farmaco anticoagulante per tenere sotto controllo i suoi problemi al cuore. Quando i soldi scarseggiavano e si trattava di scegliere se curarsi o sostenere la sua famiglia in Senegal, David non ha avuto alcun dubbio e ha scelto la seconda strada.

Ma era una strada in cui il terreno poteva cedergli sotto i piedi da un momento all’altro. A sostenere il suo cammino, però, è arrivato l’aiuto del dottor Amitrano e di altri amici speciali, come Vincenzo e Cristian.

«Dopo la prima operazione presso il San Leonardo di Salerno nel 2017 – ha spiegato il presidente della Fondazione Bartolo Longo – ne è stata necessaria una seconda ma, grazie ai colleghi del nosocomio salernitano, David non ha più bisogno di un tra­pianto di cuore perché la sostituzione di tre valvole mitraliche, con pacemaker defibrillatori di ultima generazione, hanno rige­nerato l’organo».

È così che pochi giorni fa David è potuto salire su quell’aereo che l’ha riportato a casa, dove ad attenderlo ha trovato la moglie e il figlio.

«Vedere salire David sull’aereo – ha raccontato lo specialista pompeiano – è stato un mix di emozioni, tra gioia e tristezza. Per quattro anni è stato parte integrante della mia famiglia. Uno scambio cul­turale che ci ha fatto cre­scere e ci ha unito sempre più».

Ma il suo legame con Pompei e con chi lo ha aiutato nei momenti di difficoltà non si interromperà. «Lo abbiamo “adottato” quando era in Italia e lo seguiremo anche a distanza» promette Amitrano, che aggiunge: «Anzi l’intenzione è quella di aiutare anche il figlio, sperando di potergli dare la possibilità di continuare gli studi qui a Pompei».

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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