Pompei, la carità più forte della pandemia: generi alimentari distribuiti agli indigenti
POMPEI. Questa mattina all’istituto “Bartolo Longo” è avvenuta la ventesima distribuzione di generi alimentari di prima necessità alle famiglie più indigenti dei ragazzi che durante tutto l’anno frequentano il Centro oratoriale di via Sacra.
È la ventesima volta, dall’inizio della pandemia da coronavirus, che ormai da un anno flagella il mondo, che la Provvidenza ha teso le sue braccia per aiutare le persone più colpite, in particolare quelle che per colpa della crisi hanno perso il lavoro o hanno visto diminuire in maniera sostanziale il proprio reddito.
Probabilmente non è possibile più nemmeno contarle tutte le volte che la fiammella della speranza si è accesa rischiarare il buio di chi vive nella disperazione e nella paura di non farcela, anche solo di mettere un piatto a tavola per i propri figli.
Ma c’è chi non dimentica queste persone e non le abbandona al proprio destino. «La Provvidenza, la Madonna del Santuario di Pompei e il Beato Bartolo Longo, tramite i nostri molti amici benefattori – ha detto fratel Filippo Rizzo, coordinatore del Bartolo Longo – hanno preparato per le famiglie povere della nostra Istituzione alimenti e altro».
Ed è così che grazie alla generosità di chi, anche in un momento difficile, può donare con il cuore, sono arrivati sulle tavole dei meno fortunati pasta, ortaggi, frutta, formaggi, latte, carne e verdure, per assicurare almeno l’essenziale.
La generosità dei benefattori è tanta che i generi alimentari donati riescono ad aiutare non solo le famiglie dei ragazzi ospiti del Centro “Bartolo Longo”, ma anche le altre opere di carità del Santuario di Pompei: le case-famiglia, la comunità “Incontro” e le altre realtà che sono al fianco di chi soffre.
«La Carità è il carisma fondamentale del beato Bartolo Longo» dice ancora il religioso lasalliano, che aggiunge: «I poveri sono la ricchezza della Chiesa. Chi fa del bene, e sono tanti, non ha bisogno delle trombe per farsi sentire: lo fa in silenzio e con umiltà, perché la fa con il cuore. E, soprattutto, si rispetta la dignità di chi riceve un gesto di bontà».
E il tutto, ovviamente, non sarebbe possibile senza i tanti volontari che dedicano il loro tempo a fratel Filippo, aiutandolo a distribuire tutti questi beni alle famiglie e ai bisognosi: sono le loro braccia a scaricare i generi alimentari quando arrivano, e sono sempre le loro mani a consegnarle alle varie realtà di carità del Santuario presenti sul territorio.
Un lavoro silenzioso ma prezioso, che ormai va avanti da mesi e andrà avanti fin tanto che non sarà cessata l’emergenza sanitaria ed economica, fin quando anche l’ultima famiglia bisognosa non avrà la certezza assoluta di poter provvedere dignitosamente al proprio sostentamento.