Il Papa da Napoli denuncia le condizioni indegne dei carcerati italiani e si scaglia contro la criminalità

di Carlos Bustamante

NAPOLI. Papa Francesco ha denunciato le condizioni indegne dei carcerati durante la sua visita nel penitenziario di Poggioreale, a Napoli. «Cari fratelli, conosco la vostra dolorosa situazione: mi arrivano tante lettere di carcerati da tutto il mondo» ha dichiarato il Pontefice senza menzionare direttamente le prigioni italiane, ma lasciando intendere che ne conosce bene la situazione.

Molte associazioni per la difesa dei diritti umani denunciano da mesi la situazione dei centri penitenziari nel nostro Paese, dove ci sono troppi carcerati in pochi metri quadrati. «Cari Napoletani, tenete viva la speranza, non lasciatevela rubare. Non cedete alla tentazione del denaro facile e dei guadagni disonesti. Questo è pane per oggi e fame per domani» ha detto durante l’omelia.

«I reclusi vivono nelle celle in condizioni indegne e in più, quando scontano la loro pena, non riescono a reinserirsi nella società» ha insistito Jorge Bergoglio, che ha pranzato con un gruppo di 150 carcerati nella cappella del penitenziario e dove ha ascoltato le loro richieste. Uno di loro gli ha mostrato un cartellone che diceva: “Un santo nell’inferno di Poggioreale”.

Il Pontefice ha anche visitato Scampia, un quartiere che ha stretto relazioni con la camorra e gruppi vincolati al traffico di stupefacenti, che dominano la vita della zona. Questo è uno dei luoghi più poveri, dove criminalità e disoccupazione hanno il tasso più alto d’Italia. Dopo di che, il Papa ha parlato molto duramente contro la camorra: «Una società corrotta puzza e colui che permette la corruzione non è cristiano».

A Scampia il Papa ha trattato anche della disoccupazione giovanile che in questo quartiere supera il 57%. «Quando non si guadagna per poter portare il pane a casa, si perde la dignità. La mancanza di lavoro ruba la dignità. In questi casi, le persone corrono il rischio di cedere alla schiavitù e allo sfruttamento. Questo non è umano e non è cristiano».

Francesco ha detto Messa in piazza Plebiscito: la piazza era piena di fedeli che aspettavano emozionati la venuta del Papa. Più tardi Bergoglio ha incontrato almeno 50 persone tra malati e diversamente abili nella Basilica di Gesù Nuovo e dopo, in via Caracciolo, ha incontrato i giovani disoccupati napoletani.

Circa 1.500 volontari si sono organizzati per la visita e 68 suore di clausura hanno ottenuto il permesso speciale di uscire dal convento per salutare il Pontefice nella maniera e nello stile napoletano, cosa che solo qui può accadere. In definitiva ha ricevuto il calore di un popolo che conosce e che gli è molto familiare, visto che somiglia tanto a quello argentino.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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