«Il centro storico come un’area pic-nic»: la proposta innovativa di 40 ristoratori pompeiani
POMPEI. Una sorta di “pic-nic cittadino”, in cui più ristoratori offrirebbero i loro piatti all’interno di aree comuni e all’aperto: è la proposta di Emanuele Ambrosino, titolare del Pub 27 di Pompei. La richiesta, da sottoporre al Comune pompeiano, è già stata protocollata ed ha ricevuto circa 40 adesioni da parte di altri gestori della ristorazione locale.
Gli imprenditori coinvolti, per ripartire dopo la chiusura imposta dalla pandemia, richiedono al Comune di trasformare alcune zone di Pompei, in aree per la ristorazione all’aperto, simili a dei pic-nic. Andrebbero, dunque, allestite con tavoli e sedie nel rispetto delle norme di distanziamento e prevenzione previste per il contenimento dell’emergenza Coronavirus.
Un settore, quello della ristorazione, messo in ginocchio dall’avanzare della pandemia e che forse più di tutti gli altri necessita di supporto. «In questo modo – spiegano gli organizzatori – gli spazi all’aperto, opportunamente riorganizzati, favorirebbero il ripristino delle attività e coinvolgerebbero anche il comparto degli artisti, oltre a quello dei servizi ricettivi, anch’essi messi a dura prova dalla pandemia».
Il tutto mettendo in primo piano la sicurezza dei cittadini. «Sarà vietato consumare pasti in piedi, per evitare assembramenti, e i tavoli saranno di massimo sei persone. L’intero suolo sarà controllato da forze dell’ordine e telecamere».
Le aree pic-nic segnalate dai richiedenti sono: piazza Immacolata, piazza Falcone e Borsellino, piazza Esedra, tratto tronco di Via Roma, Fonte Salutare.
«Un modo per risollevare Pompei e i suoi abitanti – spiegano i promotori dell’iniziativa – sia a livello economico che morale. Un’occasione per ritornare ad uscire di casa, riscoprire i piaceri della buona tavola, sedersi in piazza e trascorrere momenti di serenità». Quella che ormai, ultimamente, si è spenta un po’ ovunque.