Da Pompei alla Tanzania per la sua missione di dentista: il racconto di Fausto D’Ermo

POMPEI. C’è un aereo che parte da Napoli e fa scalo ad Istanbul. L’attesa in aeroporto dura qualche ora, poi i passeggeri si rimettono in viaggio. Altre sette, otto ore di volo per arrivare in Africa, dove continueranno su un pullman fatiscente per altre nove ore.

Poi si fermano, la via è sterrata, bisogna proseguire in fuoristrada. La destinazione? Un villaggio rurale, praticamente sperduto, nel cuore della Tanzania.

Fausto D’Ermo ci fa percorrere i chilometri con l’immaginazione attraverso il suo racconto. Lui, odontoiatra di Pompei, quel viaggio l’ha fatto davvero, e più volte, per portare nel continente nero la sua esperienza di medico. Lì i Frati Cappuccini gestiscono un centro di riabilitazione per bambini disabili.

Ci sono anche un piccolo dispensario e uno studio odontoiatrico, anche se attrezzato in maniera rudimentale. «Manca il medico – ha spiegato il dentista pompeiano – così due anni fa sono stato coinvolto dal frate cappuccino che dirige questa missione».

Un’avventura iniziata da un banale scambio di mail. Poi, dopo alcuni mesi di corrispondenza, il viaggio. «L’impatto con l’Africa è stato forte, ho visto la povertà e la disperazione, un altro mondo, un contesto totalmente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati».

Eppure, nonostante lo scontro con la realtà africana sia stato tanto violento, dopo quella prima missione D’Ermo ha iniziato ad occuparsi con regolarità dell’ambulatorio in Tanzania. Solo nel 2019 si è recato sul posto ben tre volte, restando per periodi più o meno lunghi a seconda delle possibilità del momento.

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Altri medici come lui si alternano durante l’anno, ma è raro che possano garantire lo stesso impegno e la carenza di specialisti si ripercuote inevitabilmente sugli abitanti del posto. Lì non c’è un altro ambulatorio e spesso le persone si rivolgono a pseudo-stregoni che provano a curarle con metodi che definire discutibili è un eufemismo.

«Una volta – ci ha raccontato il dottore – è arrivato un paziente a cui avevano tentato di estrarre un molare con martello e cacciavite. Qui non possiamo immaginare perché in Italia chiunque bene o male ha la possibilità di farsi estrarre un dente, ma lì per un semplice mal di denti si può arrivare a patologie molto gravi che non curate portano addirittura alla morte».

L’ambulatorio messo su dai Frati Cappuccini è perciò un servizio fondamentale, ma non sono poche le difficoltà a cui la squadra che lo gestisce si trova quotidianamente a far fronte: «Al momento siamo in una situazione abbastanza disperata – ha spiegato il dentista – Le attrezzature odontoiatriche risalgono agli anni ’80, sono obsolete e alcune non funzionano più. Perciò facciamo quello che possiamo rifacendoci solo alla nostra esperienza e alla nostra pratica».

E poi c’è il resto della struttura, dove ci si prende cura di 70 bambini con disabilità psicomotorie gravi e perciò servono sedie a rotelle, stampelle, fisioterapisti, ortopedici, medicinali. «La situazione è molto critica» conclude D’Ermo.

Tanti pompeiani alla notizia che un loro concittadino stava mettendo il suo impegno a disposizione di una così nobile iniziativa, hanno già fatto sentire al medico tutto il loro affetto e la loro stima, ma serve un aiuto concreto.

L’odontoiatra di Pompei ha perciò avviato una raccolta fondi per sostenere la missione dei Frati Cappuccini in Tanzania. Appena possibile partirà di nuovo per l’Africa e la speranza è quella di non doversi mettere in viaggio da solo.

Per contribuire economicamente al progetto o unirsi all’equipe di volontari che lavora sul posto è possibile contattarlo tramite Facebook. «Non occorre necessariamente essere medici – ha precisato D’Ermo – a quei bambini, a volte, cambia la vita anche solo un abbraccio».

Valentina Comiato

Valentina Comiato

24 anni, laureata in lingue ma con un innato amore per la penna. Per Made in Pompei scrive di piccole realtà, grandi talenti e bei progetti.

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