Il legame che unisce il Santuario di Pompei e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Bartolo Longo nutriva una grande devozione per il santo, rappresentato nel Santuario da un busto ad alto rilievo
POMPEI. Esiste un legame tra Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, uno dei santi campani più amati e invocati dai fedeli, e il Santuario di Pompei. Non tutti sanno, infatti, che Bartolo Longo nutriva una grande devozione per Sant’Alfonso, il quale era rappresentato nel Santuario da un busto ad alto rilievo, posto nella navata centrale. Oggi nella Basilica Mariana esiste una anche cappella dedicata al santo, che però fu realizzata durante l’ampliamento del 1939. A ricordare questo legame è la pagina Facebook ufficiale del Pontificio Santuario di Pompei in occasione della ricorrenza in cui la Chiesa celebra proprio Sant’Alfonso.
“Oggi – scrive il Santuario su Facebook – è la festa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, scrittore, poeta, compositore, autore di opere teologiche. Nato a Napoli nel 1696, morì a Nocera de’ Pagani nel 1787. Beatificato nel 1816, fu canonizzato nel 1839. Nel 1871, Papa Pio IX lo dichiarò dottore della Chiesa. Una delle cappelle laterali del Santuario di Pompei è dedicata proprio a Sant’Alfonso. Nell’opera, firmata “M. Richter”, Sant’Alfonso Maria dei Liguori è raffigurato seduto al tavolo, con la penna tra le mani, mentre scrive una delle sue opere”.
E ancora: “Fino all’ampliamento della Basilica, conclusosi nel 1939, era rappresentato solo in un busto ad alto rilievo, posto nella navata centrale mentre, dopo i lavori di ristrutturazione, gli fu intitolata questa cappella. Bartolo Longo nutriva per lui una grande devozione perché il Santo aveva riconosciuto l’Immacolata Concezione e l’Assunzione in Cielo di Maria Santissima, molto prima che ne fossero proclamati i dogmi ed anche per aver “cantato” la Vergine con ben 111 opere e, soprattutto, con il libro “Le glorie di Maria”. Nel 1934 ai Padri Liguorini fu affidato il decoro e il servizio religioso in Santuario, ufficio che proseguirono fino al 1984”.