Trasformazioni urbane a Pompei. Via Lepanto ieri e oggi: da palazzo Federico a palazzo De Marco

POMPEI. La foto è da ritenersi un vero e proprio documento d’epoca: è la rara immagine di uno degli edifici storici presenti a Valle di Pompei. Si tratta del “palazzo Federico” di proprietà della moglie di “don” Peppe Carotenuto, medico generico, molto noto tra i valpompeiani.

Sposò la signora Giuseppina Federico (in seconde nozze) che era la nipote del parroco Gennaro Federico (fu parroco della Parrocchia del Santissimo Salvatore dal 1888 al 1914), valpompeiano doc, amico “cacciatore” dell’avvocato Bartolo Longo, insieme andavano a “caccia di anime”.

Il Comune nel 1956 gli intitolò la strada che attraversava la proprietà di famiglia (via Parroco Federico). L’edificio affacciava sul primo tratto della via Provinciale (oggi via Lepanto).

Sotto l’aspetto architettonico la foto ci racconta di un palazzo elegante e risalente sicuramente al periodo compreso tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900, strutturato su un solo livello ma dalle forme armoniche, dalle balaustre agli attici in marmo terminanti a sfere, dai frontoni ai balconi di rara bellezza.

Il palazzo fu sede anche della Pretura (che poi fu trasferita prima in via Sacra e poi, definitivamente, su via Lepanto dove oggi ha cessato l’attività).

Al piano terra dell’immobile vi si sono succedute diverse attività, tra le ultime, in ordine di tempo, quella della famiglia Margherito (materiale edile) e poi, prima della demolizione del palazzo nel 1964, quella di “don” Pierino Tortora, storico meccanico di Pompei con i suoi ricambi per auto.

Sul lato orientale, sempre al piano terra, vi era il carcere mandamentale per reati minori, funzionante anche come carcere provvisorio per detenuti in attesa di sistemazione definitiva. Il carcere fu gestito prima da Angelo Amato, meglio noto come don Ciccio ’o carceriero (che vi abitava assieme alla moglie) e poi dalla famiglia Donnarumma.

Al primo piano, vi era il notaio Angelo Bianchi (vicepretore del mandamento di Pompei, nominato nell’aprile del 1932 Commissario prefettizio e poi Podestà) con il suo studio e, alla sua destra, sempre al primo piano, completava la struttura l’abitazione del dottor Carotenuto e della moglie.

Negli anni ‘60 il palazzo Federico fu demolito e lasciò il posto all’attuale palazzo “De Marco” (dal cognome del dott. De Marco, genero del dottore Carotenuto, che realizzò il nuovo edificio composto da cinque piani) oggi sede di diverse attività commerciali e anche sede della Stazione dei Carabinieri di Pompei.

Dalla foto si nota un signore col cappello che chiacchiera con un passante: quello è sicuramente il dottore Carotenuto; più in là si vede il suo calesse col cavallo, “parcheggiato” davanti al portone d’ingresso dell’edificio.

Ringrazio la signora Picone, don Pierino Tortora che con le sue informazioni mi ha dato la possibilità di approfondire alcuni aspetti dello stabile e, soprattutto, la gentilissima signora Angela De Marco, nipote del dottore, che mi ha autorizzato alla pubblicazione della foto, che mi fu donata dalla mamma e che custodisco gelosamente.

Luigi Ametrano

Luigi Ametrano

Imprenditore alberghiero con la passione per la scrittura e la storia recente di Pompei

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