Santuario gremito per l’ultimo saluto di Pompei al sindaco Carmine Lo Sapio

POMPEI – Pompei si è fermata questa mattina per dare l’ultimo saluto al sindaco Carmine Lo Sapio. Una giornata segnata dal lutto cittadino e da una partecipazione intensa e composta, che ha visto il Santuario della Madonna del Rosario gremito di fedeli, autorità e rappresentanti del tessuto civile, istituzionale ed economico del territorio.

Un commiato solenne e profondamente sentito per un amministratore che ha legato fino all’ultimo il proprio nome e il proprio impegno alla città mariana. Il feretro è stato portato a spalla dalla camera ardente allestita ieri nell’aula consiliare di Palazzo De Fusco fino in in Basilica dagli agenti della Polizia Municipale.

All’altare maggiore del Santuario, l’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, ha presieduto la celebrazione esequiale, concelebrata da quindici sacerdoti. In platea, accanto ai familiari del primo cittadino, erano presenti numerosi sindaci con la fascia tricolore, giunti dai Comuni vesuviani e dalla Penisola sorrentina, consiglieri regionali, amministratori locali e il vicepresidente della Città Metropolitana, Giuseppe Cirillo, ente di cui lo stesso Lo Sapio era consigliere. Nella serata precedente, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi aveva espresso personalmente il proprio cordoglio alla famiglia.

La folla è andata ben oltre la capienza del Santuario. Molti cittadini e rappresentanti della comunità locale sono rimasti sul sagrato e nelle aree adiacenti, a testimonianza di quanto fosse diffuso e trasversale l’affetto nei confronti del sindaco. Poco prima delle dieci del mattino, in tanti avevano già atteso l’uscita del feretro dal palazzo comunale, accompagnandolo nel percorso verso il luogo simbolo della fede e dell’identità pompeiana.

Nel corso di un’omelia intensa l’arcivescovo Caputo ha tracciato un ritratto umano e istituzionale di Carmine Lo Sapio, ricordandone la grande disponibilità, l’umanità e la capacità di dialogo. Ha sottolineato come, anche negli ultimi tempi, segnati dalla malattia sempre più incalzante, il sindaco non avesse mai smesso di assolvere, pur con le necessarie limitazioni, il proprio servizio di amministratore, chiedendo più volte il sostegno nella preghiera. Un comportamento che, secondo il presule, rappresenta in modo esemplare il senso del dovere che deve essere posto a fondamento dell’impegno per il bene comune.

Caputo ha richiamato la responsabilità particolare di guidare una città conosciuta in tutto il mondo come Pompei, «sempre sotto gli occhi del mondo», evidenziando come Lo Sapio fosse pienamente consapevole di questo ruolo non ordinario. Accanto alle competenze amministrative, aveva saputo affiancare, ha detto l’Arcivescovo, «un supplemento d’anima», frutto di un legame profondo con il territorio e di un’attenzione costante al progresso della città e al benessere dei cittadini. Emblematico, in questo senso, il nobile messaggio indirizzato alla cittadinanza pochi giorni prima della scomparsa, nel quale aveva annunciato di aver affidato il governo della città alla vicesindaco Andreina Esposito.

Nel ricordare l’azione amministrativa, avviata con la vittoria elettorale del 2020, Caputo ha posto l’accento sulla capacità del sindaco di costruire sinergie e dialogo tra le diverse componenti di Pompei, con uno sguardo rivolto in particolare alle giovani generazioni. Durante i cinque anni di mandato, Lo Sapio si era distinto per la promozione del territorio, favorendo una collaborazione sempre più stretta con le due grandi realtà che rappresentano il cuore economico e identitario della città: il Parco Archeologico e il Santuario, motori del turismo religioso e culturale.

Negli ultimi tempi aveva inoltre legato il nome di Pompei al porticciolo turistico di Marina di Stabia, attraverso l’accordo che ne aveva sancito il cambio di denominazione in Marina di Pompei, aprendo nuove prospettive di sviluppo e coinvolgendo importanti imprenditori locali. Nei primi mesi del 2025 aveva sfiorato il sogno, a lungo perseguito, di vedere Pompei diventare Capitale Italiana della Cultura.

Al termine della celebrazione, il feretro ha sostato brevemente sul sagrato del Santuario per consentire alla cittadinanza un ultimo saluto. Un lungo e commosso applauso ha accompagnato l’uscita della bara, mentre un trombettiere intonava il “Silenzio fuori ordinanza” e il Corpo della Polizia Municipale faceva risuonare le sirene di tutte le auto presenti. Un momento di forte impatto emotivo, che ha suggellato il legame tra Carmine Lo Sapio e la sua Pompei, una città che oggi, nel dolore, lo accompagna con riconoscenza nel suo ultimo viaggio.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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