Inclusione e ristorazione si intrecciano nel sito archeologico di Pompei
POMPEI. Inclusione e ristorazione. Nella Casina dell’Aquila, edificio ottocentesco all’interno del Parco Archeologico di Pompei, un ristorante con tre terrazze offre un panorama unico sulla città che il Vesuvio coprì nell’eruzione del 79 d.C. e opera secondo i principi etici che il direttore Gabriel Zuchtriegel (a destra nella foto in alto) ha dato come linea ai progetti in corso.
Qui, tra i prodotti agricoli utilizzati ci sono anche quelli coltivati dai ragazzi fragili della fattoria sociale Parvula Domus, sempre interna al Parco Archeologico, e che lavorano con la cooperativa “Il Tulipano”, che si occupa di inclusione e disabilità.
Il ristorante, in realtà operativo già da qualche tempo, è stato presentato ieri, nell’ambito di un incontro con il direttore Zuchtriegel, che ha illustrato la grande scoperta dell’anno: la Casa del Tiaso, con un affresco in una sontuosa sala da banchetto, emersa nell’ambito degli scavi nella Regio IX, decorata con un grande affresco a tema dionisiaco.
Presenti all’incontro anche Chiara Nasi (al centro nella foto), presidente della Cooperativa Cirfood – vincitrice della procedura di affidamento in concessione di tutti i servizi di ristorazione presso il sito di Pompei – e i ragazzi della fattoria culturale e sociale “Parvula Domus”, accompagnati dal responsabile Giovanni Minucci (a sinistra nella foto).
«Nell’inclusione – ha spiegato Zuchtriegel – non conta tanto quello che diciamo, perché a parole siamo tutti per l’inclusione. Conta quello che riusciamo a realizzare effettivamente. Siamo felici che stia nascendo una sinergia tra il ristorante di Pompei e i ragazzi del Tulipano, perché è un valore aggiunto».
«Venire qui – aggiunge il direttore, che ha voluto questo progetto nel Parco Archeologico – e sapere che anche dietro i servizi cosiddetti “aggiuntivi”, come la ristorazione, c’è un’etica, c’è la bellezza del fare delle attività insieme, senza escludere nessuno, è un messaggio che diamo a tutto il mondo che viene a Pompei. Abbiamo la prima fattoria sociale in un’area archeologica ed è una cosa non meno importante delle grandi scoperte archeologiche».
Il Chora Restaurant – questo il nome del punto ristoro nella Casina dell’Aquila – completa l’offerta di servizi di ristorazione del Parco a cura di Cirfood (il ristorante self-service e il Chora Cafè & Wine bar, oltre alla caffetteria attualmente situata presso il Quadriportico, in attesa del rinnovo locali a Vicolo del Foro) ed è arricchito dall’esposizione di opere di artisti contemporanei che interpretano in chiave moderna il loro viaggio attraverso la storia e la bellezza.
La città di Pompei, scavata a partire dal 1748, consiste oggi in oltre mille abitazioni, seppellite nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio e composte da 13mila ambienti, di cui solo il 5% ha una copertura che li protegge dagli agenti atmosferici.

















