Al via la rassegna “Second Hand” alla Sala Assoli di Napoli
NAPOLI. Torna alla Sala Assoli di Napoli, dall’11 al 14 dicembre 2025, la rassegna di danza contemporanea Second Hand, oramai alla sua XXVIII edizione. A cura di Movimento Danza, con la direzione artistica di Gabriella Stazio e parte del progetto Dance Ecosystem – Supporting Artists Under 35 2025/27, la rassegna si propone di creare scambio tra artisti e dare spazio alle loro creazioni.
Perché queste creazioni sono definite di “seconda mano” viene da chiedersi? Il titolo è desunto da uno dei padri della Post Modern Dance, Merce Cunningham, che nella seconda metà degli anni ’90 elaborò un metodo di composizione coreografica in cui venivano proposti al pubblico frammenti scelti da opere precedenti, traghettando così l’evento rappresentato verso una dimensione laboratoriale.
Quello che la rassegna si propone è analogo: offre al pubblico una serie di brevi estratti da opere complete che, messi assieme, costituiscono un nuovo spettacolo, sottostando all’idea cunninghamiana che la danza sia espressiva in sé, senza alcun bisogno di un sostrato concettuale o di un impianto drammaturgico.
È chiaro che in questo caso si tratta di estratti non costruiti secondo questa logica, in cui ogni coreografo ha lavorato secondo la propria concezione della danza, ma questo contribuisce a creare la suggestione voluta, portando ad una commistione di linguaggi, approcci e visioni. Non siamo più negli anni ‘90 e i Maestri vanno citati e ricordati, ma bisogna superarli, raccontare il proprio tempo, la propria contemporaneità.
La serata d’apertura, secondo questo filone di pensiero, porta in scena tre lavori decisamente eterogenei, che attingono ad immaginari, grammatiche e visioni diverse. Apre la serata “Oscure Luminescenze” con in scena Flavia Dule – tra gli autori assieme a Lucas Monteiro Delfino e Angela Valeria Russo – un lavoro che indaga l’interiorità, un’interiorità che costringe, ma che cerca l’esterno e la liberazione.
Segue “Dilatazione di un attimo” interpretato da Noemi De Rosa e coreografato dalla stessa assieme a Pierfrancesco Vicinanza, un lavoro che indaga il tempo e lo spazio e di cui si propongono due frammenti che ne racchiudono lo spirito.
In chiusura “Desdemona” di Monica Casadei che vede in scena Alfonso Donnarumma e Christian Pellino che con presenza scenica e vigore danno vita ad uno dei momenti di maggior pathos dell’Otello, attualizzando un classico shakespeareano. Altri frammenti di “seconda mano” calcano il palco della Sala Assoli nelle serate seguenti, fino al 14 dicembre in cui la rassegna saluterà il pubblico fino alla prossima edizione. Fonte foto: ufficio stampa.
















