Dalla Regio V due splendide domus con decorazioni inedite: la Casa di Giove e la Casa con Giardino

I nuovi scavi regalano preziose informazioni e importanti rinvenimenti per ricostruire la storia dell’antica Pompei

POMPEI. La Regio V di Pompei continua a regalarci preziose informazioni e importanti rinvenimenti per ricostruire la storia della città antica. Di recente presentazione alla stampa (16 ottobre, in occasione della visita del ministro Bonisoli) sono due domus di pregio con decorazioni, suppellettili e ambienti inediti che vengono alla luce e ridefiniscono lo spazio urbano in quest’area di Pompei. Il grande intervento che sta interessando oltre 3 km di fronti che costeggiano i 22 ettari di area non scavata, ha come intento di riprofilare i fronti scavo al fine di metterli in sicurezza, evitando la minacciosa pressione dei terreni sulle strutture già riportate in luce.

La Domus di Giove
La casa di Giove, così chiamata per un affresco nel larario che raffigura il padre degli dei, risulta già in parte indagata durante l’Ottocento; al momento dell’eruzione del 79 d.C. l’abitazione era in corso di ristrutturazione. Gli scavi moderni hanno messo in luce diversi cunicoli, praticati in passato per esplorare gli ambienti allo scopo di recuperare reperti e oggetti preziosi, ma ne hanno compromesso irrimediabilmente la struttura. Tuttavia, gli scavi recenti hanno restituito la struttura di una casa con atrio centrale circondato da stanze e uno spazio aperto con colonnato, su cui si affacciano altri tre ambienti.

Di particolare rilievo la presenza di ambienti decorati in I stile pompeiano, con riquadri in stucco imitanti lastre di marmo policrome. È molto probabile che il proprietario abbia voluto mantenere questo stile antico che in altre dimore fu sostituito da decorazioni più “alla moda”. Molto belli anche i pavimenti, che in alcuni ambienti presentano eccezionali decorazioni con riquadri di grande qualità artistica e con raffigurazioni prive di precisi confronti che, ad un primo esame, sembrano riferirsi a miti poco diffusi, forse di carattere astrologico. Presenti anche tracce d’incendio in una stanza adiacente alla vicina casa delle Nozze d’Argento, che ha annerito le pareti affrescate coinvolgendo alcuni elementi d’arredo, forse un letto e la relativa stoffa.

La Casa con Giardino
Di particolare bellezza è anche la Casa con Giardino, che prende nome dall’ampio spazio aperto con portico all’interno del quale sono state rinvenute tracce vegetali, oggetto di analisi paleobotaniche dalle quali si cercherà di ricavare notizie sulle specie presenti al momento dell’eruzione. Sebbene anche questa dimora risulti in parte già indagata, ha mantenuto in condizioni migliori gli apparati decorativi, che presentano tracce di ristrutturazione in corso al momento dell’eruzione. Una stanza che si affacciava sul portico che ha resistito alla prima fase dell’eruzione per poi essere distrutta dal flusso piroclastico, ha restituito gli scheletri sparsi di almeno 5 individui, che evidentemente avevano cercato riparo nella stanza più interna della casa.

Altre novità emergono da un ambiente adiacente alla stanza con quadretto idilliaco-sacrale, in cui sono state trovate pareti con vere e proprie megalografie raffiguranti Venere con una figura maschile, forse Adone o Paride, e con Eros, mentre in un altro riquadro la dea dell’amore è raffigurata mentre pesca insieme ad Eros. La casa era in corso di ristrutturazione al momento dell’eruzione, così come si è potuto evincere da ambienti perfettamente intonacati e decorati e da alcuni ambienti con pareti semplicemente intonacate e addirittura prive di pavimento, come l’atrio e il corridoio d’ingresso della casa. Proprio questi ambienti hanno conservato una notevole quantità di iscrizioni, in corso di studio, dal carattere scherzoso e a volte osceno e disegni con parecchi volti stilizzati.

Alessandra Randazzo

Alessandra Randazzo

Classicista e comunicatrice. Si occupa di beni culturali per riviste di settore.

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