Dopo 40 anni è tornato Marco Spada al Teatro Costanzi di Roma
ROMA. C’è titolo d’eccezione per la conclusione della stagione di balletto 2024/25 del Teatro dell’Opera di Roma ossia “Marco Spada”, ripreso nella versione di Pierre Lacotte ed in scena dal 24 al 29 ottobre.
Si tratta di un vero e proprio omaggio al coreografo francese che nel 1981 riprese un balletto del 1857 sulla musica di Daniel-François- Espirit Auber oramai sparito dai cartelloni, chiamando per il ruolo da protagonista Rudolf Nureyev e debuttando proprio al teatro capitolino.
Il balletto, ambientato nella Roma ottocentesca, torna a calcare le scene quaranta anni dopo, in quello stesso teatro che lo aveva visto rinascere con un riallestimento curato da Anne Salmon e le medesime scenografie e costumi ideati da Lacotte.
In scena le vicende di Marco Spada, rispettabile nobiluomo di giorno e brigante di notte. Si tratta di un balletto narrativo fitto di intrecci amorosi, dramma, azione, colpi di scena, che si svolge tra feste sontuose, boschi isolati, azione, pantomima, momenti virtuosi e danze di carattere.
Caratterizzato da un ritmo molto serrato, che richiede agli interpreti grande controllo e velocità, il balletto si contraddistingue per la grande rapidità delle sequenze di passi e la maestosità delle scenografie. Nei lunghi tre atti di Marco Spada il Corpo di Ballo del “Costanzi” mostra grande vigore e una bella pulizia.
Ad interpretare i ruoli principali Igor’ Cvriko, che si alterna con Alessio Rezza nel ruolo di Marco Spada e Iana Salenko con Marta Marigliani nel ruolo di Angela, al loro fianco Dmitrij Yskubenko con Simone Agrò e Mattia Tortora (Federici), Alessandra Amato con Marianna Suriano e Federica Maine (Marchesa) e Claudio Cocino con Giacomo Castellana e Michele Satriano (Pepinelli).
Abbiamo assistito alla recita del 26 ottobre 2025 che vedeva in scena l’étoile Rezza e la solista Marigliani: entrambi hanno dato prova di grande abilità, seppur con qualche sbavatura. La direzione dell’orchestra è stata affidata a David Garforth.
