Semeraro a Pompei: «Bartolo Longo, santo della carità sociale»

POMPEI. «Rendiamo grazie a Dio perché la santità è sempre un suo dono». Con queste parole, il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha aperto la sua omelia pronunciata domenica 26 ottobre 2025 sul sagrato del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, nel corso della solenne celebrazione di ringraziamento per la canonizzazione di Bartolo Longo.

Il porporato, visibilmente commosso, ha espresso «intima gioia» per il ritorno nella città mariana in un momento di profonda significanza spirituale: la proclamazione a santo “dell’Apostolo del Rosario”, avvenuta a Roma il 19 ottobre scorso per volontà di Papa Leone XIV. «Ora possiamo invocarlo come santo e venerarlo, con tutta la Chiesa, quale nostro modello e intercessore», ha detto il Cardinale, ringraziando l’arcivescovo-prelato Tommaso Caputo e tutti i presenti, dalle autorità civili ai fedeli convenuti numerosi in piazza Bartolo Longo.

Nella sua riflessione, il Cardinale Semeraro ha delineato con parole dense di significato la figura del nuovo santo: «Bartolo Longo fu uomo dalla fede profonda, di una fede sempre in cammino. La sua santità è il frutto maturo di una fiducia incrollabile nella Provvidenza e di un’intensa vita di preghiera nutrita dall’Eucaristia e dal Rosario». Un cammino umano e spirituale – ha aggiunto – «fatto di luci e di ombre, di prove e di grazia, ma guidato sempre dall’amore per Dio e per la Vergine».

Riprendendo un passaggio dell’omelia di Papa Leone XIV, Semeraro ha ricordato che i santi sono «lampade capaci di diffondere la luce di Cristo». In questa luce, Bartolo Longo è stato presentato come «un genio della santità sociale»: un uomo che ha tradotto la fede in opere concrete di carità. Il Cardinale ha ricordato le numerose iniziative nate dal suo impegno e da quello della consorte Marianna Farnararo De Fusco: l’Orfanotrofio femminile, l’Ospizio per i figli dei carcerati, l’Istituto per le figlie dei carcerati e la fondazione delle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei.

«Tutte opere – ha detto – che conoscono oggi una nuova vita grazie all’impegno dell’arcivescovo Caputo e che continuano a rispondere alle urgenze del nostro tempo: dall’istituto “Bartolo Longo” al Centro educativo “Beata Vergine del Rosario”, fino alla Mensa per i poveri “Papa Francesco”».

Il Cardinale ha poi richiamato le parole della Liturgia del giorno: «La preghiera del povero attraversa le nubi». Da questa citazione del libro del Siracide, Semeraro ha tratto un messaggio di grande attualità: «Dio ci capisce anche nei momenti della disperazione. E noi siamo le sue mani, la sua voce, la sua presenza nel mondo. San Bartolo Longo è stato questo: una Bibbia vivente, occhio e mano di Dio nella storia».

L’omelia si è fatta anche memoria personale, quando il Cardinale ha ricordato la propria prima visita a Pompei nel 1998, poco prima della sua nomina episcopale: «Dopo la Messa pregai nella cripta davanti alle spoglie di Bartolo Longo. Fu un momento che segnò la mia vita».

Nel ringraziamento finale, il Prefetto ha voluto unire la propria preghiera a quella del popolo di Pompei per Papa Leone XIV, che ha proclamato santo Bartolo Longo, e per il compianto Papa Francesco, che ne aveva riconosciuto le virtù eroiche. «Quando gli ricordai le chiese di Pompei in Argentina – ha raccontato Semeraro – mi disse semplicemente: “È santo!”».

A conclusione della celebrazione, il Cardinale ha invitato i fedeli a pregare la Supplica alla Madonna di Pompei, che da oltre 140 anni risuona nel Santuario fondato dal nuovo santo. «Pace e perdono – ha detto – sono un binomio tutto cristiano, l’unica strada che possiamo percorrere. Senza perdono non c’è speranza né pace».

Infine, rivolgendosi alla Vergine del Rosario, ha invocato: «Stella luminosa del mattino, fa’ che il perdono sbocci nei nostri cuori e la pace avvolga il mondo come un manto di speranza». Nella città che vide l’opera e il sogno di Bartolo Longo, la canonizzazione del “Santo del Rosario” si è così trasformata in un invito universale alla fede operosa, alla carità viva e alla pace che nasce dal cuore riconciliato. Pompei, ancora una volta, si è fatta culla di speranza e luogo di grazia.

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Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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