Be the Flow: Napoli nel respiro del design con Edit
NAPOLI – Napoli ha appena chiuso le porte di Edit Napoli 2025, eppure la città continua a vibrare, a risuonare come una camera d’eco del suo stesso fermento. È accaduto qualcosa di più di una fiera: è accaduto un movimento, un respiro condiviso, un’onda di creatività che ha attraversato vicoli, chiostri, musei e cortili, lasciando dietro di sé un segno tangibile.
Be The Flow – questo il titolo scelto per la settima edizione – non è rimasto uno slogan, ma si è trasformato in un’azione collettiva, un modo di stare nel mondo: farsi attraversare, fluire, essere parte di una corrente che unisce materia e pensiero, tradizione e futuro.
Dal 10 al 12 ottobre, con anteprima stampa il 9, Edit Napoli ha messo in scena un racconto che non si limita a celebrare il design editoriale e d’autore, ma lo fa diventare paesaggio e linguaggio, vita e visione. E a Napoli, più che altrove, il design si fa carne, gesto, sostanza.
È una cosa che accade nei luoghi, negli spazi, nei respiri della città: e proprio i luoghi, quest’anno, hanno parlato una lingua nuova, capace di fondere la memoria barocca con il minimalismo contemporaneo, il modernismo delle forme con la stratificazione secolare della pietra e della luce.
La Santissima, nuovo quartier generale della manifestazione, è stata la grande rivelazione. All’interno dell’antico complesso della SS. Trinità delle Monache, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, il design è diventato una liturgia laica, un rito di materia e d’aria. Le volte affrescate, i corridoi lunghi come respiri sospesi, le architetture segnate dal tempo hanno accolto oggetti e installazioni che sembravano dialogare con la storia, non per contraddirla, ma per riscriverla.
Qui, il design non ha imposto la sua voce: l’ha accordata al ritmo antico del luogo. È in questa fusione che il modernismo del progetto si è fatto più autentico, più radicale. Non il rigore freddo delle superfici levigate, ma la tensione viva del presente che si misura con il passato, lo ascolta, lo attraversa.
I materiali contemporanei – il metallo, la resina, il vetro, il legno lavorato – hanno respirato accanto agli intonaci scrostati e alle ombre delle volte. Ogni installazione era un piccolo dialogo tra le epoche: il disegno come gesto di congiunzione tra la polvere e il digitale, tra la sacralità e la funzione. Il visitatore, camminando tra le stanze della Santissima, non si trovava davanti a un’esposizione ma dentro a una partitura visiva in cui ogni oggetto era una nota, ogni spazio una pausa, ogni luce un segno di linguaggio.
E quando il flusso si è spostato verso il Vomero, con il programma Edit Cult, il racconto ha cambiato prospettiva, ma non intensità. Tra Castel Sant’Elmo, la Certosa di San Martino e la Villa Floridiana, il design ha trovato un altro ritmo: più aereo, più rarefatto, più contemplativo.
Qui, dove la città si mostra dall’alto e l’orizzonte si apre al mare, le opere hanno dialogato con l’architettura e con la luce, riflettendo sul rapporto tra modernismo e paesaggio, tra gesto contemporaneo e permanenza storica. Le geometrie pulite, le superfici lucide, le linee minimali si sono specchiate nei cortili in pietra e nei chiostri silenziosi, come se il design cercasse in quel respiro panoramico la misura esatta della sua umanità.
Sotto la guida di Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi, la fiera ha confermato la sua vocazione: essere laboratorio, non vetrina; piattaforma di scambio, non semplice esposizione. Gli espositori – da Atelier Nuanda a Bianco67 con Parasite, da Heike Buchfelder a Fornace Brioni, da Made of Matter a Studio Bojola e Utòl – hanno raccontato un design che sa ancora stupire, che nasce da mani, da visioni, da esperienze di vita.
La collaborazione con l’Instituto Cervantes di Napoli per il progetto España Diseño Mediterráneo ha poi aperto ulteriori orizzonti, facendo dialogare la materia napoletana con la luce spagnola, in un confronto di sensibilità che ha reso ancora più evidente l’anima internazionale e mediterranea della manifestazione.
Ma tra le esperienze più evocative di questa edizione, ha brillato con intensità particolare Tramandars, che ha presentato il progetto In Every Land Lies the Matter of Who We Are, un titolo che è già una poesia, un atto d’amore verso la terra, la memoria e la forma. In ogni terra giace la materia di ciò che siamo: un’affermazione che racchiude la filosofia profonda di un design che non dimentica le proprie radici ma le trasforma in visioni.
Con questa mostra, Tramandars ha ripensato il Vesuvio non come sfondo o simbolo distante, ma come epicentro attivo, cuore incandescente di pratiche e di immaginari. Non più un vulcano che osserviamo, ma una forza che ci abita, che genera senso, che plasma nuove narrazioni del contemporaneo.
Il Vesuvio di Tramandars è stato materia viva, sorgente di un racconto che unisce arte, artigianato e ricerca, e che parla di identità come processo continuo, come flusso che scava e rigenera. Così come la lava, solidificando, crea nuova terra, così il design, in questa visione, crea nuovi territori dell’immaginazione, spazi dove il gesto manuale diventa linguaggio del tempo presente.
Edit Napoli 2025 ha dimostrato ancora una volta che il design, quando è pensiero e non semplice forma, sa accendere la città, renderla più consapevole, più porosa, più viva. Napoli, con la sua materia cangiante, con il suo respiro tra sacro e profano, ha accolto il design come un interlocutore naturale. Le sue architetture hanno risposto al richiamo del modernismo con un’armonia inattesa: non contrasto, ma contaminazione. Non distanza, ma fusione.
E così, mentre le luci della Santissima si spegnevano lentamente, restava la sensazione che il flusso non si fosse fermato. Perché Be The Flow non è soltanto un titolo, ma una dichiarazione di vita: essere nel movimento, farsi attraversare dal mondo, lasciare che la bellezza diventi un modo di respirare. Napoli l’ha capito, ancora una volta. Il suo design non si mostra: si muove, si espande, si tramanda. Proprio come la sua terra, come il Vesuvio, come la materia incandescente di ciò che siamo.
















