Verso le amministrative: nasce l’alleanza “Pompei Città Partecipata”
POMPEI. È stato messo in circolazione, in questi giorni, un documento politico che esprime la prima ipotesi di coalizione formulata per le prossime amministrative a Pompei. Si tratta di un’alleanza di liste civiche e di riferimento politico nazionale che, volontariamente o meno, ha anticipato anche le elezioni per la gestione dell’ente regionale campano previste per questo autunno.
Abbiamo interpretato la cosa come un segno di cambiamento che parte col rovesciamento istituzionale della piramide di governo del Paese, dal momento che viene avvicinato (almeno nelle scelte elettorali) l’organo di Governo dell’Ente regionale alla popolazione periferica del territorio. Argomento che prevede un elemento innovativo che potrà caratterizzare in futuro il governo della popolazione mondiale, considerato che scienza e tecnologia stanno progressivamente riducendo le distanze e, allo stesso tempo, dilatando le potenzialità per tutelare a distanza i beni e le persone.
«Per una città viva, inclusiva e proiettata al futuro» anticipa il documento politico redatto per la maggior parte da persone fuori dalle stanze municipali, ma che prevede la presenza di tre consiglieri comunali di opposizione: Salvatore Caccuri, Michele Troianiello e Marino Veglia. Il primo riferimento è diretto al «patrimonio culturale» e alla «radice spirituale mariana» che formano l’elemento identitario di Pompei: «una comunità viva, fatta di cittadini che meritano di vivere il presente con dignità e di guardare al futuro con ambizione».
Parte successivamente una critica aperta del governo amministrativo locale che, secondo i firmatari del documento, sottoscritto da tre formazioni elettorali (Per le Persone e la Comunità rappresentata da Rosario Alfano e Cristina Nocera, Insieme per il Futuro rappresentata da Nicola Verdolivo e Pierluigi Frisini, Pompei Giovane e Viva rappresentata da Emilia Elefante e Gianfranco Benincasa) sarebbe stata responsabile di aver disperso parzialmente il suo enorme potenziale civile e morale.
Lo dimostrerebbero le statistiche: «Pompei è diventata più piccola a causa della retorica legata alle aspirazioni di grandezza di rappresentare una grande città turistica, con grandi eventi e delle opere pubbliche eccezionali nelle intenzioni ma scadenti nella loro realizzazione».
«Pompei merita molto di più!» la conclusione della coalizione “Pompei Città Partecipata” formatasi dall’incontro di sensibilità ed esperienze diverse, che vogliono costruire una città vivibile, inclusiva, trasparente, sicura, sostenibile e annuncia l’alleanza di “Pompei Giovane e Viva”, “Insieme per il Futuro” e “Per le Persone e la Comunità”.
Tre componenti della popolazione civile pompeiana che hanno trovato un punto d’incontro della base di una “partecipazione” che non si limiti ad uno slogan elettorale ma che ispiri uno stile amministrativo innovativo del governo di Pompei, nella pratica quotidiana di coinvolgimento dei cittadini, previsti come singoli utenti e nelle varie associazioni e formazioni sociali di ogni tipo.
La proposta è di fondare un cantiere di idee che funzioni come laboratorio politico, lontano dall’esercizio di potere vecchia maniera, che non faccia prevalere vecchie logiche di spartizione di incarichi e divisione di favori alla base della gestione dei rapporti con la società civile, che chiede servizi amministrativi di qualità.
In conclusione, Pompei Città Partecipata nasce, dunque, per riportare al centro dell’interesse generale i cittadini contribuenti con la finanza, le idee e la partecipazione al bene pubblico, favorendo il volontariato, le associazioni commerciali, professionali e di mestiere e i comitati di quartiere, insieme alle rappresentanze locali di partiti e sindacati.
