Incidente sul lavoro a Pompei: le reazioni

POMPEI. Un incidente simile nelle modalità rispetto a quello che l’altro giorno ha provocato a Napoli tre morti caduti dal cestello di un carrello elevatore: stamattina a Pompei due operai sono rimasti feriti in modo molto grave dopo essere precipitati da un’altezza di oltre dieci metri mentre lavoravano ad un impianto telefonico. Sul nuovo incidente, avvenuto stamani, indaga la procura di Torre Annunziata.

Secondo una prima ricostruzione la possibile causa sarebbe stata il cedimento del braccio idraulico che sosteneva il cestello su cui si trovavano i due operai. I due, dipendenti di una ditta che opera nel settore delle telecomunicazioni, stavano lavorando a circa 12-15 metri di altezza a un impianto telefonico, nei pressi della stazione ferroviaria. Uno dei due sarebbe finito sui binari.

Ad entrambi – un uomo di 35 anni e uno di 43, il primo di Pozzuoli e l’altro di Caivano – sono state riscontrare gravi lesioni: sono stati dapprima portati all’ospedale del Mare di Napoli e poi trasferiti, uno all’ospedale Cardarelli, l’altro a quello di Castellammare di Stabia.

Entrambi sono in prognosi riservata. Le indagini della Procura diretta da Nunzio Fragliasso mirano in primis a ricostruire la dinamica dell’accaduto e poi a verificare, soprattutto, il rispetto delle normative di sicurezza, la corretta installazione del macchinario e la sua efficienza. Secondo quanto si è appreso, tuttavia, entrambi indossavano casco e imbragatura.

L’incidente sul lavoro di questa mattina a Pompei ha suscitato diverse reazioni, tra sindacati e istituzioni. La Cgil chiede “chiarezza”: «Non sono passati neanche tre giorni dalla tragedia al Rione Alto, a Napoli, ed oggi assistiamo ad un nuovo gravissimo incidente sul lavoro con modalità simili a quello che è costato la vita ai tre operai edili precipitati da un palazzo in ristrutturazione nel quartiere collinare di Napoli».

«Anche in questo caso attendiamo che si faccia al più presto piena chiarezza sulla dinamica e sulle responsabilità, ma non possiamo non sottolineare, ancora una volta, come la prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro deve essere una priorità non vincolata al profitto e al risparmio per le aziende. Ancor di più quando si opera ad altezze considerevoli, come avvenuto oggi e venerdì scorso». Così, in una nota, la Cgil Napoli e Campania in merito all’incidente sul lavoro avvenuto nei pressi della stazione ferroviaria di Pompei che ha coinvolto due operai.

«A 48 ore dalla tragedia di venerdì a Napoli ancora un incidente grave a Pompei. L’auspicio è che i due lavoratori possano farcela. Non può essere una casualità, si continua a sottovalutare la sicurezza sui posti di lavoro per la fretta ed il profitto». Lo dice Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli.

«Sicuramente chiederemo alla Prefettura di Napoli di riconvocare il tavolo sulla sicurezza per intensificare i controlli, pur sapendo che ciò non sarà sufficiente. Bisogna che il Parlamento si assuma la responsabilità di legiferare in modo rapido per il riconoscimento dell’omicidio colposo sui luoghi di lavoro e per la costituzione di una Procura Speciale proprio sulla sicurezza, soprattutto per dare giustizia alle famiglie dei lavoratori deceduti e dei tanti che restano invalidi».

«Mentre attendiamo l’esito delle indagini relative a questo ulteriore incidente sul lavoro che solo per puro caso non ha avuto un esito drammatico, anche se uno degli operai è in condizioni gravi, ci chiediamo quanto ancora dobbiamo affidarci al caso, alla fortuna». Lo afferma Melicia Comberiati, segretaria generale della Cisl di Napoli, dopo l’incidente di Pompei in cui due operai sono rimasti feriti.

«E se invece – prosegue – cominciassimo tutti ad esercitare un controllo severo? È vero che l’indignazione non basta più, ma è anche vero che siamo in estate, periodo in cui i cantieri improvvisati, eludendo ogni regola, la fanno da padrona. Abbiamo dei dati oggettivi che spiegano come si ripetano queste tragedie con le stesse dinamiche, ma non si interviene per evitarle anche se si sa da cosa sono causate. Abbiamo le leggi, basterebbe applicarle per mettere tutti nelle condizioni di sicurezza per non continuare a contare i morti e i feriti».

«Il lavoro è sacro ma deve essere fatto nella massima sicurezza». Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che oggi si è recato a Pompei, dove nella mattinata di oggi due operai sono rimasti feriti. Il prefetto ha voluto innanzitutto esprimere la sua vicinanza ai due operai feriti e alle loro famiglie. Ha poi aggiunto che queste vicende – due incidenti nel Napoletano a distanza di poche ore – saranno seguite con la massima attenzione.

«Questi ultimi eventi – ha proseguito – ci devono far riflettere, oltre che preoccuparci, con l’obiettivo di accelerare tutte le procedure per il contrasto». Il prefetto ha ricordato che tutti «gli enti preposti stanno già lavorando alacremente ma c’è sempre da fare qualcosa in più». In merito ai controlli il prefetto ha riferito che «sono stati intensificati con una lista di priorità di interventi già stilata».

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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