Magia, energia e musica a Pompei: il sassofono di Jimmy Sax conquista l’Anfiteatro

POMPEI. Un viaggio travolgente tra generi musicali, emozioni, virtuosismo e spettacolo. È quello che ha regalato ieri sera, giovedì 17 luglio 2025, Jimmy Sax all’Anfiteatro degli Scavi di Pompei, in un evento destinato a rimanere impresso nella memoria di chi ha avuto la fortuna di essere presente.

Il sassofonista più famoso al mondo, francese, 40 anni, ha scelto uno dei luoghi più affascinanti ed esclusivi d’Italia per una delle tappe più attese del suo tour. Ad accompagnarlo sul palco, la Symphonic Dance Orchestra diretta dal maestro Vincenzo Sorrentino, per un concerto di oltre due ore che ha unito musica, energia e spettacolo in un mix trascinante e coinvolgente.

Ma definire quello di Jimmy Sax un semplice concerto sarebbe riduttivo. È stato uno show a tutto tondo, dove il sassofono si è fuso con l’elettronica, il jazz, il pop e la dance, in un’alchimia musicale costruita con maestria e vissuta con intensa partecipazione da un pubblico entusiasta.

L’ingresso stesso dell’artista ha spiazzato e affascinato: invece di salire subito sul palco, Jimmy ha attraversato suonando il sassofono tutta la fila centrale dell’anfiteatro, stabilendo da subito una connessione diretta e fisica con i presenti, tra gli applausi e l’ammirazione dei fan.

«È un grande onore per me stasera essere per voi a Pompei: è un posto magico, è una notte speciale» ha dichiarato dal palco, dando il via a una serata che ha alternato momenti di grande intensità a parentesi ironiche e familiari. Jimmy Sax ha aperto la sua esibizione dedicando un brano alla madre e uno al figlio Cesar – entrambi presenti in platea insieme alla moglie, al fratello e all’altro figlio Romeo, cui ha rivolto un secondo toccante omaggio musicale a metà serata. Con leggerezza e umorismo ha poi promesso: «Poi dedicherò una canzone anche alla moglie sennò divorzia», suscitando le risate del pubblico.

Poliedrico e instancabile, Jimmy Sax ha dimostrato ancora una volta di essere un artista completo. Non solo sassofono: ha suonato il piano, ha imbracciato la chitarra, muovendosi con disinvoltura tra strumenti e stili. Un autentico “animale da palcoscenico”, capace di trasformare ogni nota in un’esplosione di energia. Tra i brani più attesi, le sue celebri “No man no cry” e “Time”, accolte con entusiasmo da un pubblico ormai totalmente conquistato.

Non sono mancati i momenti carichi di emozione, come durante l’esecuzione di “You” e soprattutto di “Smile”, scritta in piena pandemia, che ha toccato le corde più intime dell’anima. Ma anche i riferimenti al territorio hanno avuto un ruolo speciale: a metà serata, sul palco è arrivato un bicchierino di limoncello e Jimmy, brindando insieme al maestro Sorrentino, ha rivolto un affettuoso messaggio a Napoli e alla zona vesuviana.

Poi, l’invito a ballare: «Trasformiamo Pompei in una discoteca!» ha esclamato. E il miracolo si è compiuto: l’anfiteatro romano si è trasformato in una pista a cielo aperto, dove la musica ha trascinato tutti in un’irresistibile danza collettiva. Un momento di pura euforia, seguito da un siparietto divertente quando, mentre era al piano, una voce dal pubblico ha gridato: «Jimmy sposami!». L’artista ha risposto con prontezza: «In tre saremmo troppi, quindi no grazie», tra le risate e gli applausi generali.

Le sorprese non sono finite. Ad un certo punto Jimmy Sax ha invitato sul palco uno spettatore scelto tra il pubblico. Con lui ha intonato una delle sue melodie più celebri, in un duetto improvvisato ma straordinariamente intenso, fino a lasciargli addirittura la scena per il gran finale del pezzo.

Un gesto spontaneo, che ha rotto davvero ogni schema e che ha dimostrato ancora una volta che l’unica regola nello show di Jimmy Sax è che non ci sono regole. Il pubblico ha accolto l’episodio con un boato di applausi, apprezzando la generosità artistica e umana del sassofonista francese.

Il finale è stato all’altezza dell’intera serata: improvvisamente scomparso dal palco, Jimmy Sax è riapparso tra le file del pubblico per un ultimo, appassionato giro tra le persone, suonando il suo sax e regalando un’ultima scarica di energia e vicinanza umana.

Quando le luci si sono spente, ciò che è rimasto è stato un lungo applauso, un’ovazione corale per lui, per il maestro Sorrentino e per ogni componente della Symphonic Dance Orchestra. A Pompei non si è assistito solo a un concerto, ma a un’esperienza sensoriale e artistica unica, che ha unito musica e cuore, talento e spettacolo, lasciando nell’aria la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di irripetibile.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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