Napoli, un tuffo in una sognante Venezia con Titizè – A Venetian Dream
NAPOLI. Titizè – A Venetian Dream, in scena al Teatro Politeama di Napoli il 21 e 22 giugno in occasione del Campania Teatro Festival 2025 – con la direzione di Ruggero Cappuccio – è effettivamente un sogno, in cui il regista svizzero Daniele Finzi Pasca conduce lo spettatore in una Venezia poetica e magica, popolata da personaggi surreali capaci di destare meraviglia e richiamare applausi scroscianti.
I personaggi portati in scena sono quelli della Commedia dell’Arte, ma non quelli tradizionali. Piuttosto, archetipi di cui il regista si serve per creare un linguaggio nuovo in cui clowneria, arti circensi, acrobatica, giocoleria, effetti spettacolari, magia, tridimensionalità, si fondono per realizzare uno spettacolo che di spettacolare ha effettivamente tutto, e forse di più, perché accompagnato da un tocco di leggerezza e immaginifica visione che lo rende adatto ad un pubblico di qualsiasi fascia d’età.
La compagnia, composta da artisti di altissimo livello, riesce a fare dello spazio scenico un luogo onirico, in cui si susseguono senza sosta evoluzioni incredibili, costumi meravigliosi, allestimenti scenici surreali e trovate che lasciano lo spettatore senza fiato.
Abili e bravissimi a destreggiarsi in più campi gli artisti cantano, compiono magie, suonano, creano equilibri di corpi sospesi, volteggiano a mezz’aria sospesi dai capelli, disegnano figure, fanno acrobazie, maneggiano oggetti e si muovono, a volte, con gli occhi bendati entrando ed uscendo da un cerchio in movimento.
Un delfino lascia il palco e sorvola il pubblico, volteggia su di esso, lo porta nel sogno, lo rende realmente partecipe. Poi uno schermo a disvelare con ironia l’inganno scenico, quell’eterno conflitto tra realtà e finzione che il teatro porta con sé. Titizè, che in dialetto veneziano significa “tu sei”, sottolinea proprio l’importanza dell’essere, che senza essere non c’è apparire, e senza la capacità umana non c’è gioco di suggestione da costruire.