Difendere la bellezza, presidiare la legalità: le Ville Vesuviane al centro di un Patto per il Territorio
NAPOLI. Nel cuore di Napoli, nella Sala Conferenze del Palazzo Reale, oggi si è firmato molto più di un protocollo. Si è siglata una promessa. Un impegno corale tra giustizia e cultura, tra tutela e visione, per proteggere e valorizzare uno dei patrimoni più delicati e splendidi del nostro territorio: le Ville Vesuviane.
La Procura della Repubblica di Napoli, quella di Torre Annunziata, il Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale del Ministero della Cultura e la Fondazione Ente Ville Vesuviane si sono uniti in una strategia condivisa per restituire a queste dimore storiche non solo la dignità materiale, ma quella simbolica. Un presidio di bellezza, troppo spesso violato da abusi, incuria e infiltrazioni criminali.
L’intesa prevede uno scambio informativo costante, interventi tempestivi, forme di monitoraggio giudiziario e misure di prevenzione per proteggere le Ville da occupazioni abusive, atti vandalici, costruzioni illegali, scavi non autorizzati. Le Procure si impegnano a sostenere attivamente la Soprintendenza, in una sinergia che non attende l’irreparabile ma agisce per tempo, con fermezza e responsabilità.
Il procuratore Nicola Gratteri, intervenuto con parole nette, ha ricordato come «le mafie siano ovunque ci sia ricchezza e abbandono» e come «Napoli sia un tesoro che richiede vigilanza costante». Un monito chiaro, che non lascia spazio a romanticismi: dove c’è bellezza, la criminalità prova a infiltrarsi. Ed è proprio lì che lo Stato deve farsi più forte, più presente, più capace di amare i luoghi come si amano le persone.
A vegliare su questa visione c’è anche lui, il procuratore Pierpaolo Filippelli, anima silenziosa e determinata di molte battaglie in difesa dei beni comuni. In lui si concentra una giustizia che non si limita a reprimere, ma che si fa prossimità e memoria. Conosce i nomi delle Ville, ne intuisce le ferite, ne percepisce la voce sommessa: è un custode di pietre parlanti, che da anni si oppone all’invasione del silenzio e dell’illecito con gesti concreti e passione civile. In lui, il diritto si fa gesto d’amore per il territorio.
Accanto alla Magistratura, il Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, con il Capo Dipartimento Luigi La Rocca, avvierà la redazione di una carta delle Ville Vesuviane, raccogliendo informazioni sul loro stato di conservazione, proprietà e livello di tutela, accompagnata da linee guida per interventi compatibili e una programmazione culturale che restituisca vita a questi luoghi.
Determinante anche il ruolo della Fondazione Ente Ville Vesuviane, con il presidente Gennaro Miranda, che si farà carico della gestione, conservazione e del restauro degli immobili in sua disponibilità, promuovendo studi, eventi culturali, attività formative ed educative, in sinergia con le Soprintendenze e con le Procure. Il Miglio d’Oro e la Riserva Mab Unesco Monte Somma Vesuvio non saranno più solo coordinate geografiche, ma mappe ideali di una rinascita civile.
Presenza cardine di questa azione congiunta è il Soprintendente dell’Area Metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, voce autorevole e visione salda, che da tempo lavora con costanza per connettere la tutela del patrimonio alla responsabilità collettiva.
È sua la cura quotidiana e complessa di un tessuto urbano e paesaggistico che rischia continuamente di essere smembrato. In questa firma, c’è anche il suo sguardo vigile, capace di trasformare la Soprintendenza in un luogo vivo di presidio, dialogo e rinascita.
Questo protocollo non è una formalità. È una dichiarazione d’amore per il territorio. È la certezza che la legalità può essere anche un atto poetico, quando difende le pietre nobili della nostra storia dalle mani oscure dell’incuria e del profitto. Le Ville Vesuviane sono simboli vivi: non rovine da osservare, ma testimonianze da abitare, difendere, tramandare. Oggi Napoli ha firmato un patto con il futuro. E l’ha fatto nel nome della bellezza che resiste, della cultura che unisce, della giustizia che si prende cura.