Pompei, caso chioschi e bancarelle: i lavoratori annunciano protesta a oltranza

POMPEI. I commercianti ambulanti di Pompei, senza lavoro dallo scorso ottobre, hanno iniziato questa mattina una protesta ad oltranza in piazza Bartolo Longo. L’obiettivo è ottenere dall’amministrazione comunale nuove e definitive garanzie sulla risoluzione della loro situazione lavorativa, che si trascina ormai da mesi.

Per oltre quattro ore hanno sfidato il caldo davanti a palazzo De Fusco scandendo slogan tra fischietti, cori, cartelli e trombe da stadio per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su una problematica che ormai è insostenibile per tante famiglie.

Adesso la loro richiesta all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmine Lo Sapio è duplice. «Vogliamo tornare subito a lavorare su suolo pubblico» ha spiegato Raffaele Scisciola, presidente dell’associazione “Pompei fuori le mura” che rappresenta tutta la categoria. La richiesta fa leva sulla controversa questione della proroga accordata dal Governo, fino al 30 settembre 2027, delle concessioni demaniali scadute il 31 dicembre 2024.

La richiesta arriva dopo che il tentativo di organizzare i lavoratori su un suolo privato in piazza Esedra, com’era stato concordato lo scorso marzo con l’amministrazione comunale, non è mai andato in porto. Il motivo? «Aspetti burocratici che di fatto fino ad oggi ci hanno precluso questa strada» si limitano a sintetizzare i lavoratori, che si erano costituiti in un consorzio per sfruttare questa chance.

I lavoratori hanno evidenziato più che altro difficoltà pratiche: a loro dire, la distribuzione di 66 tra venditori di souvenir e attività di somministrazione in sole 12-14 postazioni disponibili (fino ad ottobre 2025) avrebbe comportato una rotazione negli spazi tale da consentire solo pochi giorni di lavoro effettivo per ciascuna attività.

La seconda richiesta evidenziata da Scisciola è di procedere, entro la scadenza della proroga, con un affidamento ex novo delle concessioni su suolo pubblico sulla base di quanto prevede la legge Bolkestein. In sostanza, gli operatori declinano la proposta di Palazzo De Fusco di realizzare chioschi pubblici (i cui prototipi realizzati dal Politecnico di Milano sono stati presentati solo pochi giorni fa al Comune) e assegnarli in fitto ai venditori tramite un bando pubblico.

Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta questa mattina al Comune dal primo cittadino, dal presidente del consiglio comunale Giuseppe La Marca e dal dirigente del settore commercio Gianluca Fimiani. I toni del confronto sarebbero stati abbastanza vivaci ma il faccia a faccia si sarebbe concluso con un nulla di fatto.

I venditori ambulanti senza lavoro annunciano quindi che anche domani scenderanno in piazza Bartolo Longo per far sentire la loro voce, mentre si preparano alla “protesta generale” del prossimo 13 giugno in piazza Esedra, proprio quando nell’auditorium degli Scavi si svolgerà il convegno “Pompei e il suo Territorio: gli Scavi, il Santuario, la Città” alla presenza delle massime istituzioni cittadine.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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