Terremoto ai Campi Flegrei: il monitoraggio esteso dell’Ingv parte da Pompei

POMPEI. Il terremoto che il 5 giugno 2025 ha interessato l’area dei Campi Flegrei ha avuto effetti percepibili anche in zone più distanti dalla caldera, come l’area archeologica di Pompei, dove si sono registrati lievi cedimenti strutturali nell’Insula Meridionalis (foto di copertina). L’evento ha evidenziato ancora una volta la vulnerabilità del patrimonio culturale italiano e l’importanza del monitoraggio scientifico in contesti complessi e densamente popolati come quello napoletano.

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv-Ov), lo sciame sismico è iniziato alle 6:39 del mattino ed è stato caratterizzato da 24 eventi sismici localizzati con magnitudo Md ≥ 0.0. L’evento più forte ha raggiunto una magnitudo Md 3.2 ±0.3, con epicentro nella zona Solfatara-Pisciarelli a una profondità tra i 2 e i 3 chilometri.

Le analisi dell’accelerazione al suolo mostrano che il massimo scuotimento, pari al 18% dell’accelerazione di gravità, si è registrato nell’area epicentrale e si è rapidamente attenuato già a soli tre chilometri di distanza. Nessuna variazione significativa è stata osservata nei parametri geochimici e geodetici.

Alla luce di questi eventi, assume particolare rilievo la convenzione recentemente avviata tra Ingv e Parco Archeologico di Pompei. L’accordo prevede l’installazione di sistemi di monitoraggio multiparametrico nell’area archeologica, primo passo di un più ampio programma di potenziamento delle reti di osservazione sismica e vulcanica in tutta la regione.

L’obiettivo è quello di garantire una copertura sempre più capillare per valutare in tempo reale gli effetti degli eventi sismici anche in aree geograficamente distanti dal punto di origine, e proteggere così non solo la popolazione, ma anche il vasto patrimonio culturale del territorio.

L’Ingv-Ov ha confermato l’impegno strategico per l’ammodernamento delle reti di monitoraggio attive sui vulcani napoletani, con un focus particolare su Vesuvio, Campi Flegrei e area pompeiana. Una risposta concreta alla crescente esigenza di comprensione e gestione del rischio naturale in contesti urbanizzati e storicamente significativi.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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