La Città Metropolitana di Napoli inclusiva e accessibile: i risultati dei più recenti studi

NAPOLI. Percorsi tattili, supporti visivi, programmazione e realizzazione di specifici itinerari museali. Coreografie per danzatori con disabilità visiva. Studi approfonditi su patologie prostatiche nei migranti africani residenti nell’hinterland napoletano.

Un’app, sviluppata dalla Apple Developer Academy di Napoli, che offre agli utenti non vedenti aggiornamenti meteo in tempo reale tramite feedback tattili e audio, e un’altra che consente, invece, a soggetti con disabilità visiva e uditiva di comunicare utilizzando lo schermo dello smartphone. Nuove scoperte: la ricerca scientifica applicata all’inclusione e all’accessibilità. A che punto siamo? E, soprattutto, quante di queste scoperte e di queste innovazioni arrivano alla cittadinanza e alla società civile?

Per rispondere a queste domande si è tenuto giovedì 5 giugno 2025, nella sala dei Baroni del Maschio Angioino, il convegno “La Città Metropolitana inclusiva e accessibile. Esempi di buone pratiche e traiettorie di sviluppo”, promosso dall’ente di piazza Matteotti con l’obiettivo di divulgare, tra i cittadini e tutti i soggetti interessati a vario titolo a queste tematiche, i risultati dei più recenti studi condotti in ambito accademico a favore delle persone con disabilità e delle vittime di discriminazioni, coinvolgendo contemporaneamente rappresentanti del terzo settore, delle persone con disabilità e delle istituzioni.

«La scienza, la ricerca universitaria stanno compiendo significativi passi in avanti nell’affrontare problemi complessi quali quelli dell’inclusione e dell’accessibilità – ha affermato il vicesindaco della Città Metropolitana, Giuseppe Cirillo -. L’importanza dell’incontro di oggi sta proprio nella diffusione dei risultati di questi studi a tutti i soggetti che vivono a contatto con questi temi, affinché i progressi fatti dal mondo accademico possano trovare applicazione pratica e migliorare la vita quotidiana di tutti».

Il direttore generale dell’Unione Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Mattia Peradotto, ha sottolineato «l’impegno pluriennale dell’UNAR su questi temi, anche in collaborazione con le Città metropolitane»; mentre il consigliere metropolitano delegato ai giovani, Sergio Colella, ha rimarcato «l’importanza di lavorare quotidianamente affinché tutte le persone possano vivere pienamente la propria esistenza, nella libertà e nel rispetto degli altri».

Nel corso del convegno, coordinato dalla Disability Manager e referente UNAR della Città Metropolitana di Napoli, Renata Monda, in collaborazione con Maria Savarese, dottoranda di ricerca presso la Scuola Superiore Meridionale, sono stati illustrati diversi progetti, tra cui “Tactum”, ideato da Agnese Lanza e Giuseppe Comuniello, danzatore e coreografo non vedente, che prevede lo sviluppo di performance artistiche e laboratori tattili ispirati al contatto con le opere d’arte, o il DiPA Tool della Fondazione Kainòn: una piattaforma gratuita che, integrando intelligenza artificiale generativa e una bibliografia scientifica curata, aiuta i musei a valutare e migliorare l’accessibilità digitale, promuovendo una cultura dell’inclusione.

Targati Federico II, invece, altri tre progetti. Due sono stati sviluppati dalla Apple Academy dell’ateneo. «È davvero bello – ha detto il Direttore scientifico dell’Academy, Giorgio Ventre, nel suo intervento, constatare che, sollecitati alla creazione di app innovative, i nostri studenti abbiano pensato spesso ad aiutare persone con disabilità».

Con questo obiettivo sono nati il Neembo, che fornisce a persone con disabilità visive informazioni meteorologiche in tempo reale tramite feedback tattile e audio, e Anne, un’app – sviluppata in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – che prende il nome da Anne Sullivan, insegnante che ha assistito per anni la scrittrice Helen Keller e che si rivolge a 15 milioni di sordo-ciechi in tutto il mondo, dando loro la possibilità di comunicare utilizzando il codice Morse e lo schermo dello smartphone.

Il terzo progetto Unina è Health Care for African Migrants, la ricerca che studia la maggiore incidenza del cancro alla prostata nella popolazione maschile africana rispetto a quella di origine europea, mirando a prevenzione, diagnosi precoce e inclusione sociale tramite un accesso più equo ai servizi sanitari.

Gli screening realizzati dalla Federico II hanno evidenziato, su un campione di 100 soggetti di origine europea, zero casi di tumore, mentre su 27 soggetti di origine africana sono stati diagnosticati ben 2 casi di malattia metastasizzata: in entrambi i casi, tuttavia, grazie a questo studio è stato possibile sottoporre a cure i due pazienti i quali stanno seguendo, con successo, il necessario follow up.

Illustrato, poi “Capodimonte tra le mani”, messo in campo dal Museo e Real Bosco di Capodimonte diretto da Eike Schmidt, che propone percorsi tattili e narrativi dedicati ai visitatori con disabilità visive e ipovedenti ma accessibili a tutti (rete “Campania tra le mani”); attività legate al benessere psico-fisico destinate a persone con morbo di Parkinson e a giovani con disturbi dello spettro autistico, tra gli spazi del museo e quelli all’aria aperta; apparati didattici con video in L.I.S. (progetto E.LIS.A) e, a breve, nel Real Bosco percorsi multisensoriali con mappe tattilo-olfattive.

E poi, ancora, le azioni del Museo Correale di Sorrento per abbattere le barriere architettoniche, con essenze profumate a vantaggio degli ipovedenti, o percorsi con particolari pavimentazioni, e cognitive, con sussidi audiovisivi, nel museo e nel giardino, rendendoli più accessibili tramite tecnologie innovative.

Evidenziato anche il ruolo delle Cooperative del terzo settore, come la “Tulipano”, che ha ideato la Tulipano Art Friendly, modello di welfare culturale che promuove l’accessibilità dei musei per persone con autismo e/o con disabilità cognitiva, riconosciuto come buona prassi dal Ministero per la Cultura e dal Ministero per le disabilità.

Maria Celeste Gubitosa

Maria Celeste Gubitosa

Giornalista, personal trainer e laureanda in scienze nutraceutiche. Benessere ed equilibrio tra mente e corpo sono i suoi mantra.

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