Salerno, la Dikè attracca nel porto della legalità: studenti protagonisti della giornata
SALERNO. Salerno ha accolto questa mattina una tappa significativa del progetto nazionale “Per un Mare di Legalità”, promosso da Archeoclub d’Italia: l’arrivo della motovela Mare Nostrum – Dikè, bene confiscato alla criminalità e oggi simbolo itinerante di riscatto e cittadinanza attiva.
L’iniziativa si è svolta nella suggestiva cornice del Circolo Canottieri Irno, trasformato per l’occasione in un vero e proprio spazio di dialogo tra istituzioni, forze dell’ordine, magistratura, associazioni e mondo della scuola.
Protagonisti indiscussi della mattinata sono stati gli studenti di diverse scuole salernitane, che hanno partecipato con grande attenzione al convegno e visitato sia la motovela che la mostra fotografica sull’ambiente e la legalità, a cura dell’Associazione Lello Montone.
A scandire gli interventi, testimonianze autorevoli dal mondo della giustizia, delle forze armate, della politica e dell’associazionismo. Un messaggio forte ha attraversato tutta la giornata: la legalità si costruisce ogni giorno, anche a partire dal recupero dei beni sottratti alla criminalità.
Come ha sottolineato l’onorevole Franco Picarone, presente all’incontro, «il sostegno della Regione Campania a progetti come questo è una scelta precisa: investire su cultura, educazione e riuso sociale dei beni confiscati». Parole in linea con l’intervento di Giovanna Pisapia, presidente dell’Archeoclub “Il Torrione” di Salerno, che ha definito la Dikè «un messaggio potente di rinascita e responsabilità».
La tappa salernitana si inserisce in un percorso già avviato in altre città simbolo come Napoli, Palermo, Messina e Vibo Valentia. Il filo conduttore è chiaro: portare la legalità tra le persone, nei luoghi e soprattutto nelle coscienze dei più giovani. Con l’approdo della Dikè a Salerno, è salpata anche una nuova idea di futuro. Un futuro dove il mare, la memoria e il senso civico viaggiano insieme.