Il Cardinale Crescenzio Sepe insignito del Premio “Bartolo Longo” a Pompei
POMPEI. Il 15 maggio scorso, l’aula consiliare della Casa Comunale di Pompei ha ospitato la terza edizione del Premio “Bartolo Longo”, riconoscimento istituito dal Club Lions Pompei Host per onorare la memoria e l’opera dell’Apostolo del Rosario.
Quest’anno, il prestigioso premio è stato conferito al Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, per il suo profondo impegno nel promuovere un riscatto culturale e umano del Mezzogiorno, attraverso valori di dialogo, inclusione e integrazione.
La cerimonia si è svolta alla presenza di numerose autorità religiose e civili, tra cui l’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, e il sindaco della città mariana, Carmine Lo Sapio. A consegnare ufficialmente il Premio al Cardinale Sepe sono stati la professoressa Carmela Carbone, presidente del Club Lions Pompei Host, il Governatore del Distretto Lions 108 Ya, Tommaso Di Napoli, e Claudio D’Alessio, past president del Club e general manager dell’iniziativa.
Il Premio “Bartolo Longo”, nato nel 2023 per celebrare i 150 anni dalla venuta del fondatore del Santuario nella Valle di Pompei, si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione della figura di questo laico straordinario, la cui canonizzazione è stata recentemente annunciata dalla Santa Sede. Bartolo Longo rappresenta ancora oggi un modello di fede attiva, capace di coniugare spiritualità e impegno sociale.
La motivazione ufficiale con cui è stato assegnato il premio al Cardinale Sepe sottolinea il valore del suo operato pastorale e culturale durante gli anni in cui ha guidato l’Arcidiocesi di Napoli, in particolare la capacità di instaurare con la comunità un rapporto basato sull’accoglienza, sull’inclusione e sull’abbattimento delle barriere culturali e religiose.
Si legge nelle motivazioni: “Con instancabile impegno ha promosso un vero e proprio riscatto culturale dei napoletani anche al di là della vocazione territoriale della sua Chiesa, fondando il suo rapporto con la comunità sul dialogo, sull’accoglienza, sull’inclusione e sull’integrazione”.
Nel suo intervento, il Cardinale Crescenzio Sepe ha emozionato il pubblico con parole che hanno evocato le sue origini contadine e il profondo legame con la terra campana. «Sono figlio di questa terra – ha affermato – terra di lavoro. Mio padre era contadino e io sono cresciuto col lavoro della terra. Il profumo della terra ci unisce».
Ha poi reso omaggio a Bartolo Longo, definendolo «un uomo che ha fatto della sua vita un dono. Ha ricevuto questo dono e lo ha saputo ridonare, costruendo il Santuario e le opere di carità che ancora oggi rendono viva Pompei». Il Cardinale ha infine sottolineato il valore della laicità della figura di Longo, simbolo di una santità possibile anche per i fedeli non consacrati.
La cerimonia è stata arricchita dal convegno “Bartolo Longo: laico santo del Sud”, che ha visto la partecipazione di autorevoli studiosi e rappresentanti del mondo accademico e religioso. Il dibattito è stato moderato dal professor Luca Steardo, mentre l’apertura dei lavori è stata affidata alla professoressa Carmela Carbone, che ha ricordato l’importanza del Premio in un anno particolarmente significativo per la comunità pompeiana: «La consegna del Premio è un traguardo prestigioso, in un anno che ha visto già momenti importanti come l’annuncio della canonizzazione di Bartolo Longo e l’elezione di Papa Leone XIV nel giorno della Supplica di Pompei».
Tra gli interventi più significativi, quello del professor Sergio Tanzarella, che ha sottolineato come Bartolo Longo sia stato «un uomo del dialogo tra i valori della Chiesa e quelli del mondo», capace di attirare a sé uomini dalle più diverse ideologie e di fondare una realtà – quella della Nuova Pompei – dove «carità e civiltà, fede e scienza» convivono senza contraddizioni.
A questo si è aggiunto il contributo dello storico Giuseppe Palmisciano, che ha ricordato le difficoltà incontrate da Longo, bersaglio di accuse rivelatesi infondate e archiviate solo nel 1945 dal Sant’Uffizio, e che dimostrano la forza morale di un uomo che ha saputo resistere a ingiustizie e ostilità.
Anche le istituzioni locali hanno voluto esprimere il proprio apprezzamento per l’iniziativa. Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha definito il Premio «una splendida occasione per valorizzare la città e promuovere le sue eccellenze». Ha aggiunto di essere particolarmente soddisfatto della scelta della giuria, della quale fa parte, e ha auspicato la continuità dell’evento negli anni futuri.
L’arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo ha invece tracciato un parallelismo tra lo stemma del Comune di Pompei e la vita di Bartolo Longo, «dove il mare tempestoso rappresenta le difficoltà, la corona del Rosario il sostegno, e la stella la guida della Madonna».
Nel corso della giornata è stato conferito anche un premio speciale del Comune di Pompei al magistrato Domenico Airoma, attuale procuratore della Repubblica di Avellino. Impossibilitato a partecipare per impegni professionali, il riconoscimento è stato ritirato da una sua delegata.
Il general manager del Premio, Claudio D’Alessio, ha infine ribadito la centralità della figura di Bartolo Longo quale ispiratore dell’intero progetto: «A lui si deve la nascita della nuova Pompei. Il Premio è un modo per mantenere vivo il suo insegnamento e per riconoscere quelle personalità che, oggi, continuano a operare secondo i suoi stessi ideali».
Con questa edizione, il Premio “Bartolo Longo” si consolida come momento di alta riflessione civile e religiosa, capace di coniugare memoria storica e impegno contemporaneo. La figura di Bartolo Longo, laico, filantropo e apostolo della fede, continua a essere un punto di riferimento per quanti credono in un Sud capace di rinascere attraverso la cultura, la solidarietà e la spiritualità.