La scienza va in birreria: al Pub27 di Pompei arriva Pint of Science
POMPEI. Pompei si prepara ad accogliere la scienza nel luogo forse più inaspettato ma oggi sempre più centrale nella vita culturale delle città: il pub. Il 19, 20 e 21 maggio 2025, il Pub27 di via Vittorio Emanuele III ospiterà la rassegna scientifica internazionale “Pint of Science”, divenendo sede territoriale dell’iniziativa e un autentico crocevia tra cultura della birra e cultura della conoscenza.
L’evento, che coinvolgerà contemporaneamente numerose città in Italia e nel mondo, si pone come obiettivo quello di avvicinare la scienza al grande pubblico, allontanandola dai formalismi accademici per renderla più accessibile, coinvolgente e umana. Il cuore della manifestazione è proprio questo: far incontrare ricercatori e cittadini in un contesto informale e conviviale, offrendo spunti di riflessione, confronto e scoperta tra un sorso e una chiacchiera.
A Pompei, la scelta è ricaduta sul Pub27 non solo per la qualità della sua offerta birraria, ma per il ruolo culturale che ha saputo conquistarsi sul territorio. Tre le serate in programma, ognuna dedicata a un tema scientifico di grande attualità, con esperti di primo piano nel panorama accademico italiano.
Il 19 maggio alle ore 20 si aprirà il ciclo con una conferenza sulle frontiere della genetica vegetale applicata all’alimentazione. Il relatore sarà il professor Edgardo Filippone, ordinario di Biotecnologie Genetiche delle Piante Agrarie presso l’Università “Federico II” di Napoli.
La sua esperienza trentennale nel miglioramento genetico di piante alimentari e microalghe permetterà di approfondire le potenzialità del genome editing nel creare varietà più nutrienti e sostenibili, capaci di ridurre l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti. Un tema che si inserisce nel dibattito globale sull’alimentazione del futuro, tra innovazione genetica e sostenibilità ambientale.
La seconda serata, il 20 maggio sempre alle 20, sarà invece dedicata alla genetica umana, con l’intervento di Paolo Grumati, ricercatore presso il Tigem di Pozzuoli e docente alla “Federico II”. Il suo intervento, intitolato “La medicina che riscrive: un filo di speranza nel Dna”, offrirà un viaggio nelle malattie genetiche, illustrando le nuove opportunità di inclusione per le persone che ne sono colpite, grazie alle innovative frontiere terapeutiche. Grumati illustrerà come la genetica stia diventando una chiave per comprendere, curare e prevenire patologie complesse, trasformando in realtà quella che fino a poco tempo fa sembrava solo fantascienza.
Il 21 maggio (ore 20) si chiuderà con un’esplorazione affascinante del mondo microbico negli ambienti marini estremi. A condurre il pubblico in questa scoperta saranno Flavia Migliaccio (Biologia – Unina) e Gabriella Gallo (Università “Ca’ Foscari” Venezia & Unina), due ricercatrici del Giovannelli Lab dell’Università “Federico II”.
Dalle profondità idrotermali del Golfo di Pozzuoli alle gelide acque dell’Oceano Antartico, racconteranno come la vita riesca a prosperare nei luoghi più inospitali del pianeta e cosa questo possa insegnarci non solo sulla biodiversità terrestre, ma anche sull’origine e l’adattabilità della vita. Il tema, “EstreMare: la vita dove non te l’aspetti”, si inserisce nell’ambito delle scienze della Terra e della microbiologia marina, aprendo una finestra anche sulla ricerca legata al cambiamento climatico.
“Pint of Science” è nato nel 2013 da un’intuizione di due ricercatori dell’Imperial College di Londra, Michael Motskin e Praveen Paul. L’idea era semplice ed efficace: se le persone sono curiose di sapere cosa fanno gli scienziati nei loro laboratori, perché non portare gli scienziati nei luoghi delle persone? In pochi anni, l’iniziativa è diventata un festival scientifico globale che coinvolge centinaia di città in tutto il mondo.
La partecipazione alle serate è gratuita e aperta a tutti. L’unico requisito richiesto è la curiosità. Che si tratti di Dna, piante, microbi o birra, l’importante è voler scoprire, condividere e riflettere insieme. «Con Pint of Science, la scienza smette di essere distante e torna ad abitare i luoghi della socialità e della curiosità condivisa. Una pinta alla volta» ha spiegato la coordinatrice di Napoli-Benevento-Caserta, Arianna Massaro.
A commentare l’iniziativa, anche Bernadette Lombardi, ricercatrice e referente del Pint of Science 2025 – Team Napoli per gli incontri al Pub27, che ha curato – insieme ad Antonio Cirillo, Aniello Langella e Serena Moccia – l’organizzazione delle serate e la selezione delle tematiche. «Abbiamo voluto strutturare un programma che non solo fosse scientificamente rilevante, ma che riuscisse anche a toccare corde umane e sociali. Le tematiche che affronteremo – afferma – sono complesse, spesso considerate lontane dal vissuto quotidiano, ma in realtà parlano direttamente a ciascuno di noi».
«La prima serata – spiega – che potrei definire “ibrida” nei contenuti, metterà in relazione l’alimentazione sana con le implicazioni della genetica vegetale, in un intreccio tra il corpo umano e il pianeta Terra. Un doppio sguardo che ci permette di riflettere sull’agricoltura sostenibile, sulla nutrizione e sul loro impatto ambientale».
Lombardi sottolinea anche il valore sociale della seconda serata, incentrata sulla genetica umana: «L’argomento rientra nel tema “Our Body” e vuole porre l’attenzione sulle nuove opportunità di inclusione che la medicina genetica sta offrendo alle persone con disabilità. È un modo per rendere visibili percorsi di cura e speranza che la scienza oggi è in grado di offrire».
La terza e ultima serata, afferma ancora Lombardi, rappresenta «un’occasione per esplorare, grazie al racconto degli scienziati che interverranno, territori estremi del nostro pianeta, rientrando a pieno titolo nel tema “Pianeta Terra”. È una finestra aperta su luoghi inospitali ma affascinanti, che ci regalerà molte sorprese».
La referente per Pompei del Pint of Science 2025 – Team Napoli evidenzia anche la missione che guida l’intero evento: «Non è semplice avvicinare il pubblico a temi scientifici, spesso percepiti come difficili o lontani. Ma grazie al format di Pint of Science, che unisce rigore scientifico e informalità comunicativa, davanti a una birra e in un ambiente familiare, riusciamo sempre più a coinvolgere persone che della scienza non si occupano per mestiere».
«È proprio in questo contesto conviviale che, dopo ogni intervento, si apre una discussione vivace e partecipata. Il dibattito che segue gli incontri – conclude la ricercatrice – dimostra che il format funziona e che la scienza, quando si apre alla società, riesce davvero a generare curiosità, confronto e partecipazione».
Anche per l’edizione 2025, Pint of Science Italia può contare sul sostegno di importanti partner che condividono l’obiettivo di rendere la scienza accessibile a tutti, al di fuori degli ambienti accademici e nei luoghi della vita quotidiana.
Tra i partner nazionali ci sono l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che accompagna Pint of Science Italia dalla sua prima edizione, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), il National Quantum Science and Technology Institute (Nqsti), e Mnesys a supporto delle tematiche a loro affini.
A sostenere l’edizione napoletana si riconfermano la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli studi di Napoli Federico II (“Neapolis” Sbsb-Unina) e l’Ordine Regionale dei Chimici e dei Fisici della Campania (Ocf), integrati quest’anno dall’Università degli studi del Sannio (UniSannio) e Isuschem S.r.l. a supporto del team estesosi anche nel beneventano e nel casertano.
Grazie al contributo e alla fiducia di questi enti, Pint of Science Italia 2025 continua a crescere e a portare la scienza ovunque. “Last but not least”, i numerosi pub, bar e locali che da anni ospitano la manifestazione, rendendola di fatto possibile, e con i quali ormai si è instaurato un rapporto di consolidata amicizia.
Come anticipato, la location del Pint of Science 2025 di Pompei sarà il Pub27 in via Vittorio Emanuele III. Fondato e gestito da Menny Ambrosino nel 2013, da tempo punto di riferimento del panorama brassicolo campano, il locale è diventato negli anni un presidio della birra artigianale italiana e un luogo in cui la divulgazione incontra la convivialità.
«Immaginavo un locale dove le birre italiane di qualità avessero la massima attenzione», racconta Ambrosino, che aggiunge: «Oggi Pub27 è anche uno spazio di incontro e cultura». È così che Pub27 e Pint of Science offriranno a Pompei l’occasione di incontrare la scienza in modo nuovo: con un bicchiere in mano e tante domande in testa.