Pompei, caos ai cancelli per la Domenica al Museo: 20mila ingressi e forti disagi
POMPEI. Si è trasformata in una giornata di disagi e tensioni la Domenica al Museo del 4 maggio 2025 presso gli scavi archeologici di Pompei. Già nelle prime ore della mattinata è stato raggiunto il limite massimo giornaliero di 20mila ingressi imposto dalla direzione del Parco archeologico, lasciando centinaia di visitatori in attesa sotto il sole, fuori dai varchi di accesso, anche se in possesso di un biglietto acquistato online.
Le associazioni di categoria delle guide turistiche della Campania, tra cui Associazione guide turistiche Campania, Confguide Campania, Federagit Confesercenti, Uiltucs Campania, Confsal e Agta, hanno denunciato una situazione ormai insostenibile, peggiorata – sostengono – dalle nuove disposizioni in vigore dal 15 novembre 2024 con l’introduzione del biglietto nominativo e, dal 1° aprile scorso, delle fasce orarie e del tetto massimo giornaliero.
Secondo le sigle sindacali dei “ciceroni”, queste misure, nate con l’obiettivo di regolare i flussi e tutelare il sito, hanno in realtà aggravato i problemi cronici di accesso e accoglienza. Le carenze strutturali e organizzative preesistenti – tra cui spazi angusti, pochi tornelli, software lenti, casse insufficienti e personale ridotto – si sarebbero rivelate inadeguate a gestire la mole crescente di visitatori in uno dei siti archeologici più visitati al mondo.
In una nota congiunta, le associazioni parlano di «immagine danneggiata» e denunciano il paradosso di un sito Patrimonio dell’Umanità in cui «i gruppi accreditati attendono fino a 45 minuti per ottenere i biglietti, i turisti fanno la fila in mezzo alla strada a rischio sicurezza, e i varchi di accesso si trasformano in pericolosi imbottigliamenti dove ingressi e uscite si incrociano senza logica».
Nonostante gli investimenti pubblici destinati a manutenzione, promozione e nuovi scavi, lamentano l’impossibilità di installare strutture minime come un terzo metal detector o di dotarsi di tecnologie informatiche adeguate a velocizzare i controlli e a monitorare in tempo reale i flussi di uscita. La richiesta delle guide è chiara: aprire un tavolo tecnico permanente con la direzione del Parco per rivedere le disposizioni attuali e trovare soluzioni condivise che non penalizzino né i singoli visitatori né i gruppi organizzati.
Alla pioggia di critiche ha replicato il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che da parte sua ha rivendicato la bontà delle scelte adottate. «Oggi, in occasione della prima domenica del mese, c’era grandissima affluenza a Pompei, abbiamo in poco tempo raggiunto il tetto massimo del numero di visitatori, introdotto per motivi di sicurezza e tutela».
«Abbiamo dovuto sospendere per alcune ore gli ingressi – ha spiegato Zuchtriegel – per riprendere nelle prime ore del pomeriggio. Lo facciamo per salvaguardare un patrimonio unico e fragile. Grazie alla collaborazione di tutti siamo riusciti a gestire questa giornata; in mattinata c’erano delle file, vedremo come migliorare la gestione degli afflussi».
Tuttavia, Zuchtriegel ha chiarito anche che il biglietto nominativo e il limite giornaliero resteranno in vigore. «Una cosa deve essere chiara – ha detto il direttore – il tempo in cui qualcuno fuori agli Scavi rivendeva i biglietti ai turisti ignari anche nelle giornate gratuite e il sito era soggetto a fenomeni vari di bagarinaggio e speculazione sono finiti».
«Su questo c’è tolleranza zero e confermiamo il biglietto nominativo legato al tetto massimo giornaliero. Pompei non è un patrimonio da consumare come il petrolio, ma una fonte inestimabile di energia rinnovabile culturale da consegnare intatta alle generazioni future per ritrovarci le radici della nostra storia» ha concluso Zuchtriegel.
Queste dunque le ineccepibili motivazioni che sono dietro le scelte del Parco di introdurre il biglietto nominale e il contingentamento degli ingressi. Il rischio concreto, tuttavia, è che le colpe di chi in passato ha speculato sul sito archeologico finiscano per ricadere soprattutto sui futuri (e per di più ignari) visitatori di Pompei, tra cui non di rado ci sono bambini, anziani e/o persone con difficoltà di vario tipo.
Al momento, però, le posizioni tra guide e Parco restano distanti. Mentre da un lato la direzione difende la necessità di regolamentare gli accessi per motivi di tutela e sicurezza, dall’altro le guide turistiche chiedono maggiore efficienza nei servizi, strumenti digitali più adeguati e un sistema di accoglienza all’altezza della fama internazionale del sito. Con l’approssimarsi della stagione estiva e il previsto aumento dei flussi turistici, la sfida per una gestione equilibrata di Pompei si fa sempre più urgente.