Addio al professor Giuseppe Lindinerro, figura iconica dell’accoglienza turistica a Pompei

POMPEI. Con la partenza del professore Giuseppe Lindinerro (“don Peppino”, per gli amici) si chiude una parentesi umana e culturale per la città di Pompei perché il suo vissuto, a cavallo di due secoli, è fondamentale nel racconto della comunità civile che presta servizio e accoglienza nel centro antico, di cui è stato un esponente di spicco dalla grande umanità.

Parliamo di una figura iconica dell’accoglienza turistica, fondamentale nel rapporto umano e dello scambio culturale durante la visita archeologica a Pompei, destinata a diventare per tante persone un’esperienza esaltante e indimenticabile e, purtroppo, frequentemente irripetibile.

Nell’ambito del paesaggio umano degli Scavi di Pompei, quella del professore Giuseppe Lindinerro sarà sempre ricordata come una figura speciale di guida turistica, per aver vissuto tutta la vita negli scavi archeologici vesuviani.

Difatti il padre, custode dell’area archeologica, dimorava con la famiglia nella Casina dell’Aquila, residenza ottocentesca nel centro antico. Ne consegue che il cavaliere Lindinerro aveva dato, da bambino, i primi calci al pallone, all’interno all’area demaniale della città antica.

Aveva respirato la bellezza, insieme alla conoscenza profonda, dell’archeologia pompeiana, affinata successivamente con gli studi liceali, nell’ambito della comunità parallela di Pompei composta da famiglie di funzionari e maestranze della Soprintendenza, che viveva a diretto contatto con i miti della storia antica.

Professore di latino e greco, nel corso della sua vita non abbandonò mai la frequentazione del centro archeologico e, appena in pensione, si dedicò a tempo pieno, alla sua passione principale di guida turistica. Tale è rimasto, con la sua viva intelligenza che ha coltivato con curiosità esemplare.

Frequentatore assiduo dell’associazione “Amici di Pompei”, fondata da Maiuri, ne è diventato vicepresidente. In quell’ambito ci piace ricordarlo per le “pillole di conoscenza archeologica” che distribuiva con sapiente prodigalità nel corso delle conferenze e le visite nel Parco.

Condividiamo con sentimenti di tenerezza l’ultima gita insieme a lui. Sorrideva e non badava alla stanchezza e al peso dell’età. Si sosteneva lungo il percorso del tracciato archeologico, con un grosso ombrello. Quella descritta è stata, probabilmente, la sua ultima passeggiata archeologica significativa.

Era stata organizzata per il suo novantesimo compleanno. Una buona opportunità per salutare la vita in compagnia delle persone che più gli hanno voluto bene, nel contesto che lo ha fatto crescere e che ha continuato ad entusiasmarlo fino alla fine.

La sua ultima esperienza gratificante è stata quella di trasmettere ai giovani del territorio il suo “mestiere” nell’ambito delle iniziative didattiche dell’associazione “Amici di Pompei”. Parliamo degli stessi allievi che, diventati anche loro guide turistiche, lo hanno festeggiato un anno fa, in occasione del conferimento della civica benemerenza da parte dell’amministrazione comunale di Pompei.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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