Sei sindaci chiedono alla Regione l’urgente riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase
POMPEI. I sindaci dei Comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Pompei Terzigno, Torre Annunziata e Trecase hanno scritto al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e al direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud per rappresentare l’urgenza improrogabile della riapertura del dipartimento di emergenza presso l’ospedale di Boscotrecase e Torre Annunziata, già previsto dal piano ospedaliero regionale.
Tale urgenza, secondo gli argomenti riportati nella missiva, nasce dalla previsione di un eccezionale numero di visitatori previsti nel comprensorio pompeiano-boschese-torrese a causa del “doppio Giubileo” che dovrebbe farvi pervenire un numero straordinario di pellegrini. In pari tempo è stata completata la costruzione del parco commerciale Maximall Pompeii e ne è prossima l’apertura. La sua direzione prevede un afflusso di 44mila potenziali clienti al giorno.
Parliamo di un comprensorio che accoglie da diversi anni, intorno ai 7 milioni di visitatori l’anno, grazie ad alcuni potenti attrattori come il Parco Archeologico di Pompei, Il Santuario della Madonna del Rosario e il Parco Nazionale del Vesuvio. Ne consegue che la popolazione locale verrà notevolmente incrementata dal flusso esterno di “cittadini temporanei”. Di questo problema dovrebbero farsi carico i ceti amministrativi locali che, sulla base della fiducia che hanno ricevuto dai cittadini-contribuenti, avrebbero dovuto già adeguare accoglienza, servizi e presidi di sicurezza.
Sta di fatto che a Pompei dovrebbe essere varata per il 2025 la piazza Bartolo Longo antistante la Basilica di Pompei, ristrutturata secondo il progetto Eav per accogliere con adeguata capienza i pellegrini che arriveranno nell’Anno Giubilare. A Torre Annunziata il centro commerciale Maximall Pompeii è pronto ad aprire i battenti. Manca solo l’adeguamento strutturale della rete viaria ed un presidio medico di pronto soccorso.
Riguardo al pronto soccorso abbiamo segnalato numerose manifestazioni popolari di protesta che abbiamo commentato allo scopo di rappresentare il disagio sempre più grave di tanti malati ed anziani indigenti, abbandonati a se stessi da una sanità pubblica oggettivamente inadeguata per mezzi, personale sanitario e presidi sul territorio perché lasciata senza risorse sufficienti, in attesa di una revisione generale targata Autonomia Differenziata.
A questo punto la mancanza di un adeguato presidio sanitario per il 2025 metterebbe in allarme non solo la salute dei cittadini residenti dei vari Comuni del comprensorio, ma vanificherebbe le stesse prospettive dell’economia turistica locale che aveva a giusto motivo coltivato aspettative favorevoli in tutto il territorio regionale.