L’inganno dell’acqua: una favola mitica al Pompeii children’s Museum
POMPEI. Le passeggiate notturne nel Parco archeologico di Pompei danno maggiore intensità e fascino al mistero della sua tragica storia. Avere l’opportunità di partecipare guardandoci intorno con gli occhi dei bambini consente di “volare” con la fantasia oltre l’evidenza archeologica.
Perciò sabato 21 settembre ci siamo accompagnati (Letizia ed io) ad una comitiva di bambini con le mamme e i papà, e insieme abbiamo raggiunto la vetta della “Collina del Cavallo Rosso” sede del Pompeii Children’s Museum, dove è stata rappresentata la performance teatrale “L’inganno dell’acqua” di Fabio Cocifoglia.
La curiosità dei bambini e la “sintonia” affettuosa dei loro genitori ha conferito una marcia in più ad una serata spensierata d’arte e cultura, arricchita dalla magia emanata dal Cavallo rosso di Mimmo Paladino.
«Perché il cavallo non ha la coda?»: l’ingenua domanda formulata da un bimbo forma un caso esemplare di certe situazioni estemporanee che suscitano improvvisazioni creative, prima impensabili, a vantaggio della sorpresa e del divertimento spontaneo della comitiva.
In conclusione siamo stati piacevolmente coinvolti nello spettacolo originato dalla lettura teatrale ispirata alla “Favola di Narciso” dalle Metamorfosi di Ovidio ed abbiamo apprezzato la recitazione a soggetto di Martina Carpino e Rita Russo. La storia narra di vicende che hanno dato origine al mito di un bellissimo giovane che si innamora perdutamente della sua immagine.
Il Pompeii Children’s Museum è il progetto dedicato ai giovanissimi e realizzato attraverso un partenariato speciale pubblico-privato del Parco Archeologico di Pompei con le imprese culturali del Consorzio Aion (Arte’m e Le Nuvole/teatro arte scienza) e di Gruppo Pleiadi.
L’itinerario della passeggiata guidata sotto le stelle ha previsto il percorso tra le domus della Casa di Giulia Felice, dotata di un ampio giardino ed un porticato dalle colonne in marmo, la Casa della Venere in Conchiglia, famosa per l’affresco sulla parete del giardino e la Casa di Loreio Tiburtino, caratterizzata da un canale ad imitazione nilotica e quadretti mitologici dalle Metamorfosi di Ovidio (come la storia di Narciso, rappresentata con il protagonismo dei bambini).