Pompei, 13enne accoltellato a scuola. Don Licinio: «Urgono esempi positivi per i giovani»
POMPEI. Un tredicenne è stato accoltellato da un coetaneo, nel primo giorno di scuola, al culmine di una lite che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe scattata per un ragazzina. Lo riferisce l’Ansa, secondo cui la vittima, ferita alla schiena, è stata soccorsa sul posto dai sanitari del 118 e non è in pericolo di vita. Tutto è avvenuto in un istituto alberghiero della centralissima via Sacra a Pompei.
L’episodio si è verificato all’uscita da scuola, intorno alle 13. Sul posto in pochi minuti sono giunte due volanti della Polizia. L’accoltellatore è stato subito fermato ed è stato condotto negli uffici del commissariato di Pompei. La sua posizione sarà valutata dalla Procura dei Minori di Napoli. Il minore è stato denunciato per lesioni gravi ed è stato rilasciato.
Non è ancora chiaro se il tredicenne si sia recato a scuola già con il coltello o lo abbia prelevato da ambienti scolastici dell’istituto alberghiero privato. Si cerca di capire se l’aggressione di oggi sia stata preceduta da minacciosi scambi via social. A cercare di fare chiarezza sull’esatta dinamica potrebbero essere le telecamere della zona.
«Il malessere giovanile merita tutta la nostra attenzione. Stiamo assistendo ad un crescendo di violenza che non ha precedenti ma che gli esperti avevano preannunciato fra le conseguenze a lungo termine della pandemia», commenta all’Ansa don Ivan Licinio, responsabile della Pastorale giovanile della Prelatura di Pompei e vice rettore del Santuario, che non si tira fuori dall’impegno di dover contribuire ad aiutare i giovani in difficoltà.
«Le soluzioni – aggiunge – non sono più procrastinabili né possono essere spot. Per rispondere a questa sfida devono entrare in gioco tutte le agenzie educative, non solo la scuola ma anche famiglia, associazioni, parrocchie, oratori, ambienti sportivi».
Per don Licinio è necessario assicurare ai giovani «accompagnamento umano e spirituale». Ma riflette sull’urgenza di «fornire modelli diversi da quelli mediati dai social. Ritorni il dialogo fra le generazioni senza paura delle incomprensioni ma con il desiderio autentico di crescere insieme».