Pompei piange la scomparsa di Nicola Avellino, uomo di cultura e memoria storica della città
POMPEI. Oggi la città di Pompei si trova a piangere la perdita di un grande uomo di cultura e memoria storica. Nella notte, all’età di quasi 90 anni, si è spento il dottor Nicola Avellino, storico, medico e scrittore, che per decenni ha rappresentato un faro intellettuale per la comunità pompeiana. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo tra i suoi cari, ma anche nel panorama culturale e storico della città.
Nato a Seiano, una frazione di Vico Equense, nel 1934, Nicola Avellino si trasferì a Pompei all’età di 18 anni, dove si stabilì e iniziò una lunga carriera come medico. La sua professione lo ha tenuto impegnato per oltre 50 anni, unendo la dedizione alla medicina con una straordinaria passione per la storia e la cultura.
Oltre al suo ruolo di medico, Avellino ha lasciato una traccia indelebile nel campo della ricerca storica, lavorando insieme al fratello Luigi su importanti opere dedicate alla storia di Pompei e, in particolare, alla figura del Beato Bartolo Longo, fondatore del celebre Santuario di Pompei.
La sua vita è stata caratterizzata da un amore profondo per la cultura e i libri, che lo ha portato a possedere una delle biblioteche private più ricche e importanti dell’Italia meridionale. La sua collezione, composta da circa 30 mila volumi, include testi rarissimi e preziosi, tra cui anche incunaboli di inestimabile valore. Questa biblioteca rappresenta oggi un patrimonio culturale straordinario, che testimonia l’instancabile dedizione del dottor Avellino al sapere e alla conservazione della memoria storica.
Tra i tanti incarichi prestigiosi che hanno segnato la vita di Nicola Avellino, uno in particolare merita di essere ricordato. Nel luglio del 1980, in vista della beatificazione del Beato Bartolo Longo, l’allora Vescovo Domenico Vacchiano lo volle tra i membri della commissione incaricata della ricognizione dei resti mortali del futuro beato.
Il dottor Avellino, in qualità di perito tecnico medico legale, diede un contributo fondamentale alla preparazione degli atti preliminari per questo evento storico, che culminò nella beatificazione di Bartolo Longo il 26 ottobre dello stesso anno.
Nicola Avellino era un uomo profondamente radicato nella vita sociale e culturale di Pompei. Presente a tutte le manifestazioni ufficiali del Comune e del Santuario, il suo impegno non si limitava alla sfera professionale. Il suo lavoro di storico ha dato un contributo essenziale alla conoscenza delle vicende legate alla nascita della Nuova Pompei e alla storia della devozione alla Beata Maria Vergine del Santo Rosario, rendendo accessibile a molte generazioni di giovani il ricco patrimonio culturale della città.
Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha espresso pubblicamente il suo cordoglio, ricordando Avellino come un cittadino benemerito che ha dedicato la sua vita alla promozione della cultura e alla crescita della comunità. “Con la dipartita del dottor Nicola Avellino, Pompei perde un illustre cittadino benemerito”, ha dichiarato il sindaco.
“Con il suo altissimo valore culturale, ha contribuito a promuovere la crescita civile, la coesione sociale, storica e culturale della nostra comunità, dando lustro alla città. Il suo impegno costante ha permesso a moltissimi giovani di conoscere la nascita della Nuova Pompei e la storia del Beato Bartolo Longo. Esprimo profondo cordoglio alla famiglia”.
Il dolore per la scomparsa del dottor Avellino è stato condiviso non solo dalle autorità cittadine, ma anche da tanti cittadini comuni e appassionati di storia che, attraverso il web e i social network, hanno voluto esprimere il loro cordoglio. La notizia della sua morte ha suscitato grande tristezza tra coloro che lo conoscevano e tra tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare il suo lavoro e la sua dedizione alla cultura.
Nicola Avellino lascia dietro di sé un’eredità di inestimabile valore, fatta di libri, ricerche e scritti che continueranno a essere una fonte di ispirazione per le future generazioni. La sua biblioteca, le sue opere e il suo esempio restano a testimonianza di una vita vissuta con passione e impegno, sempre al servizio della comunità e della storia locale.
Con la sua scomparsa, Pompei perde non solo un medico e un grande studioso, ma anche un uomo che ha saputo incarnare i valori più alti della cultura e della memoria storica. La sua figura resterà impressa nella storia della città, come un punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio culturale e religioso di Pompei.